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Attualità mercoledì 27 aprile 2016 ore 18:04

"Su Nuove Acque spartizione che mi indigna"

Il sindaco Daniele Bernardini commenta ciò che è avvenuto ad Arezzo nel corso dell’Assemblea dei soci di Nuove Acque



BIBBIENA — “La politica, almeno quella aretina, non è cambiata con il cambiare degli uomini. Ieri, all’Assemblea per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Nuove Acque ho assistito ad uno tra i peggiori teatrini che poteva partorire la nostra piccola e amena provincia. Il peggiore perché, al ribasso, ha messo d’accordo tutti, da destra a sinistra", con queste parole il primo cittadino ha espresso la sua amarezza al termine della riunione che ha portato alla nomina del presidente e del consiglio d'amministrazione della società che gestisce il servizio idrico aretino.

Per Bernardini "l’Assemblea è servita solo a ratificare decisioni – anzi spartizioni – fatte nelle stanze dei bottoni, senza tener conto delle professionalità, degli uomini, delle competenze. Addirittura è stato inserito qualcuno da molto lontano che, con la realtà di Arezzo e provincia, poco ci incastra, se non fosse appunto, per una poco spettacolare magia della politica delle spartizioni la quale, a quanto pare, è l’unica capace di mettere tutti, proprio tutti, d’accordo".

Dal sindaco di Bibbiena anche una stoccata ai suoi collegi casentinesi: "I sindaci casentinesi, per non essere da meno, hanno proposto e votato l'ex di turno,cioè Graziano Agostini, appunto ex sindaco di Poppi. E tutto questo in barba ad ogni discorso sul rinnovamento, la rottamazione, la meritocrazia e chi più ne ha più ne metta. Per questi motivi ho deciso di non votare questo atto, un altro di quelli che contribuiscono ad allontanare i cittadini dalla politica ed i giovani dal nostro sistema paese. Assistendo a questa scenata da avanspettacolo, infatti, ho pensato proprio a loro, ossia ai giovani, alle fasce deboli del futuro – come ci ricordano i dati resi noti ieri dalla stampa - resi poveri e senza prospettive proprio a causa di questa politica. Mi piacerebbe dire che ero in buona compagnia in questa presa di posizione; purtroppo ho fatto tutto in solitaria e non certo per fare il “bastian contrario”, ma perché indignarsi, in certi casi, è un dovere”.


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