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Economia martedì 14 giugno 2016 ore 16:14

Bombe d'acqua e grandine, agricoltori in ginocchio

Cereali, frutta, ortaggi e vigneti gravemente danneggiati dal maltempo e da una primavera impazzita. A rischio anche tabacco e miele



CASENTINO — Per l’agricoltura Casentino la situazione è davvero drammatica. Le bombe d’acqua dello scorso weekend in molte zone hanno massacrato i campi, i cereali, i frutteti, gli ortaggi e vigneti. 

E' la Coldiretti a lanciare l'allarme, portando alla luce alcuni casi. 

A Bibbiena, dove l’azienda agricola il Rio di Poppi ha rilevato danni causa bomba d’acqua di sabato e per quanto riguarda i grani Verna, cereali storici e di grande valore e di nuova attualità sui mercati nazionali e internazionali.

Ma a raccontare il dramma del Casentino, anche a nome dei suoi colleghi, è Tommaso Avenante, titolare proprio dell’azienda Rio di Poppi “una solida azienda sia zootecnica che agricola, ci mantengo quattro famiglie - spiega - ma la situazione è cosi grave che sono davvero molto preoccupato: la stagione è pazzesca, non abbiamo neanche piantato le patate o l’orto, visto che lo scorso anno, con una grandinata, mi hanno fatto perdere una grossa cifra, ed ora mi trovo, grazie all’ultima bomba d’acqua, con orzo e grano che stanno prendendo la ruggine e le muffe, poi il fieno è marcio.. siamo in croce, e con le stalle allagate, un vero disastro, i raccolti di quasi tutti i miei colleghi qui in Casentino sono compromessi in gran parte”.

Altro elemento emblematico la questione miele: le piogge colpiscono anche le api che restano nelle arnie durante la fioritura primaverile senza riuscire a svolgere il prezioso lavoro di trasporto del polline ma a rischio è anche la produzione di miele, con cali in questo inizio stagione che raggiungono in alcune zone il 50%. Questa primavera instabile sta creando grossi problemi agli alveari perché le piogge continue e intense hanno compromesso le fioriture e le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e quindi non sono riuscite a produrre miele. La più compromessa è stata la fioritura dell’acacia, che ha registrato una produzione di miele inferiore anche del 50% rispetto alle annate normali.


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