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Attualità giovedì 16 marzo 2017 ore 20:00

Detrazioni fiscali per le case antisismiche

Interessati 256 Comuni toscani su un totale di 276. Detrazioni fiscali fino all’85 per cento per la messa in sicurezza delle case a rischio sismico



CASENTINO — Sono circa 813mila le abitazioni da mettere in sicurezza in Toscana, di cui 749mila ricadono nelle zone a rischio sismico 2 e 3, su una scala da 1 a 4 in ordine decrescente.

Per la Toscana significa 256 comuni coinvolti su un totale di 280, compresa tutta la provincia di Firenze, che ricade per la zona montana del Mugello in zona 2.

Oltre 175mila gli edifici in questa fascia di rischio in tutta la regione, distribuiti su tutte le province eccetto Pisa e Livorno: più di 52mila in provincia di Arezzo.

Per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici situati in zona 1, 2 e 3 è possibile detrarre dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o dall’Imposta sul reddito delle società (IRES) le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, in percentuale variabile in relazione alla classe di rischio sismico raggiunta in seguito ai lavori.

In pratica, più si migliora la sicurezza dell’edificio e più si può detrarre. “Nelle singole unità immobiliari – continua Cecchini – a destinazione sia residenziale che produttiva, la detrazione fiscale è pari al 50% delle spese sostenute se non si calcola la classe di rischio, al 70 per cento se l’intervento determina il miglioramento di una classe di rischio, all’80 per cento se migliora di due classi”.

Il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione, che verrà ripartita in 5 quote annuali di pari importo, è pari a 96mila euro. Nei condomini si parte dal 75% e si può arrivare fino alla detrazione dell’85 per cento della spesa, su un tetto complessivo fino a 96mila euro moltiplicato per ogni unità immobiliare.

Un’altra novità importante, che rende più appetibile il pacchetto Sisma bonus, è la possibilità di portare in detrazione anche le spese sostenute per lo studio di valutazione della classe di rischio dell’edificio, preliminare alla di messa in sicurezza. Nel concreto il primo passo da fare è proprio rivolgersi a un professionista per capire se l’edificio rientri nei parametri del Sisma bonus e di quali interventi necessiti.


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