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Attualità martedì 29 novembre 2016 ore 09:42

Lotta al bracconaggio

"Il bracconaggio confligge con le corrette pratiche di gestione faunistica e si compie spesso indulgendo a espedienti di ferocia e disumanità"



CASENTINO — L'appuntamento di venerdi - a chiusura della mostra dedicata a "Lotta al bracconaggio, tutela e gestione della fauna selvatica” - è incentrato sui temi generali del rapporto con gli ambienti naturali. Si parlerà di foreste, di uomini, di luoghi e di bracconaggio. Verranno presentate anche alcune novità sulle tecniche di contrasto alle forme illegali di caccia.

Si apre alle 10 con i saluti di Luca Santini e Sergio Paglialunga - rispettivamente presidente e direttore del Parco nazionale -, e del vice comandante regionale CFS Toscana, Alberto Bronzi.

Seguirà l'intervento di Daniele Zovi, comandante regionale CFS del Veneto, che parlerà della storia dell’evoluzione del paesaggio forestale in Italia dai tempi dei romani ai giorni nostri tracciata attraverso racconti
e immagini: "Da Caligola al Casentino: una curiosa storia forestale".

Giovanni Quilghini, capo UTB CFS di Pratovecchio, tratterà "Dal demanio statale alle riserve naturali ed al Parco nazionale: le aree protette delle Foreste casentinesi nel loro percorso storico. Il bene pubblico come forma di difesa da sfruttamento e bracconaggio".

Dopo il coffee break verranno articolati i contributi di Franco Locatelli, del servizio Promozione dell'area protetta ("Il rapporto con gli ambienti naturali nelle storie di uomini e luoghi del parco nazionale delle Foreste casentinesi"), e di Marco Mencucci capo CTA CFS, sorveglianza del Parco nazionale ("Il bracconaggio, alcuni dati generali e una nuova modalità di contrasto: i Nuclei cinofili antiveleno del CFS").

"Il bracconaggio confligge con le corrette pratiche di gestione faunistica e si compie spesso indulgendo a espedienti di ferocia e disumanità. L'Ente sta mettendo in campo una serie di misure che mirano a far diventare il Parco un laboratorio per il corretto rapporto tra impatto degli animali (quelli rari e protetti sono strumento di salvaguardia degli ecosistemi e importante risorsa di promozione turistica) e attività antropiche". Luca Santini, presidente dell'Area protetta.


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