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Attualità martedì 23 maggio 2017 ore 17:10

La cucina italiana patrimonio dell'Unesco

Parte dal Casentino la candidatura all’Unesco della cucina italiana all’estero come patrimonio immateriale dell’umanità



CASENTINO — L’occasione sarà rappresentata dall’organizzazione nella vallata della sesta edizione dell'”Italian Cuisine In The World Forum”, un evento che da domenica 18 a martedì 20 giugno riunirà professionisti da tutto il mondo per celebrare la cucina italiana tradizionale e le produzioni enogastronomiche di qualità. 

L’iniziativa sarà eccezionalmente abbinata ad uno degli appuntamenti più attesi dell’estate casentinese come la cena “Capolavori a Tavola” che, ormai da sedici anni, viene promossa dal noto macellaio di Rassina Simone Fracassi come occasione per riunire alcuni dei migliori chef stellati della penisola, per valorizzare la carne chianina e l’eccellenza del buon cibo italiano.

I tre giorni dell'”Italian Cuisine In The World Forum” saranno caratterizzati da un ricco programma che prevede iniziative dislocate lungo tutta la vallata: dal mercato dei migliori artigiani del food italiano a Rassina agli stand dedicati a pizza e pasta a Bibbiena, dalle degustazioni di vino al castello di Poppi a “Capolavori a Tavola” a Borgo Corsignano, arrivando fino al congresso di presentazione della candidatura all’Unesco in programma a Stia. 

«Il riconoscimento della cucina italiana nel mondo parte dal Casentino – commenta con orgoglio Fracassi, tra i principali promotori dell’iniziativa. – Queste tre giornate rappresenteranno l’occasione per riunire centinaia di chef e per presentare la nascita della fondazione Italian Cuisine in The World che si occuperà di proporre all’Unesco il riconoscimento della cucina italiana nel mondo come patrimonio immateriale. L’obiettivo della candidatura e della fondazione è di sostenere, diffondere e promuovere la cultura enogastronomica all’estero, rinforzando la collaborazione tra tanti professionisti e valorizzandone l’autenticità legata alle tradizioni e ai territori».

Il Casentino è emblema delle tante aree rurali e periferiche d’Italia dove sono ancora visibili i processi che hanno modellato la cucina della tradizione enogastronomica che si è poi diffusa nel mondo, motivando così la scelta della vallata come base da cui far partire questa candidatura. Il momento per presentare il progetto sarà martedì 20 giugno, a Stia, con il congresso degli ambasciatori della cucina italiana nel mondo, un network nato nel 2012 che conta più di 2.500 professionisti nella ristorazione; solo per l’occasione arriveranno in Casentino cento chef provenienti da settanta Paesi di cinque continenti.


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