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Economia lunedì 22 agosto 2016 ore 16:20

"Nuova Banca Etruria, Ritorno al Futuro!"

Fabio Faltoni, dipendente e sindacalista in Nuova Banca dell'Etruria torna a tuonare sulle scelte di vendita dell'istituto di credito aretino



CASENTINO — "Se fosse un film, potrebbe essere "Ritorno al Futuro" - dice Faltoni - Ci siamo appena ripresi dalla ennesima doccia scozzese del rifiuto delle due offerte per la vendita di Nuova Banca Etruria e delle altre "good-bank", che apprendiamo di un ritorno di interesse da parte di banche italiane (UBI, Banca Popolare Emilia Romagna, Popolare di Bari), banche francesi e anche Fondi americani, compresi i due che si erano visti rifiutare le offerte. Ora si torna a parlare di "spezzatino", cioè di vendita delle singole banche, in luogo di una vendita in blocco; per Nuova Banca Etruria torna di nuovo Banca Popolare dell'Emilia Romagna, che dovrà diventare Spa – come da decreto di inizio 2015 – entro il prossimo dicembre, e che spesso viene tirata in ballo per fusioni con Credito Valtellinese e/o con Popolare di Sondrio. Sempre di "mondo Popolari" si tratterebbe. E anche la scadenza del 30 settembre, si legge, potrebbe non essere così granitica."

"In attesa di affrontare la questione vendita in maniera approfondita nelle sedi opportune con il presidente Nicastro, noi torniamo a parlare di un soggetto del quale si sente parlare poco, troppo poco, è cioè dei lavoratori - attacca il presidente della Fabi di Arezzo - Seimiladuecento dipendenti della banche-ponte, millecinquecento solo di Nuova Banca Etruria, che non permetteranno a nessuno che si giochi con la loro pelle. I lavoratori della banca, che stanno pagando – anche economicamente - colpe non loro, hanno il diritto di tornare alla normalità in tempi celeri, di vedere un approdo sicuro, di cominciare a ragionare di piani industriali veri, di tutela dell'occupazione, di salvaguardia della mobilità e delle professionalità, secondo gli strumenti contrattuali tipici del settore. Che nessuno si dimentichi mai, in tutte le fasi del processo di vendita, che si sta parlando anche di migliaia di posti di lavoro e di famiglie; a scanso di equivoci, noi della FABI - nazionale e locale - continueremo comunque a ricordarlo a tutti. Se fosse un film... noi lavoratori ne saremo i protagonisti!"


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