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Attualità sabato 26 novembre 2016 ore 10:18

"La prima vittima dell'alluvione è dimenticata"

Il casentinese Mario Maggi, prima vittima dell’alluvione del ’66, non appare tra i nomi delle vittime nel museo allestito dalla Regione



CASTEL SAN NICCOLÒ — La Regione Toscana, attraverso la Mediateca Regionale/Fondazione Sistema Toscana, ha organizzato nella Galleria delle Carrozze, in via Cavour 5, a Firenze, una mostra multimediale sull’alluvione del 4 novembre 1966 dal titolo “Arno 66 i giorni dell’Alluvione nel cinquantenario”.

All'interno dell’esposizione multimediale appaiono i nomi delle vittime di quel tragico evento ma non c'è quello di Mario Maggi, che risulta essere la prima vittima a Firenze dell’Alluvione.

A denunciare questa mancanza è la figlia Lina Maggi in una nota consegnata alla stampa: "Con mia grande sorpresa non ho visto il nome di mio padre che risulta essere la prima vittima a Firenze dell’Alluvione - dice la figlia di Maggi - Questo è un dato storico, che si conosceva già a suo tempo come da notizie pubblicate dal quotidiano La Nazione, e nuovamente confermato da ben 5 anni grazie alle ricerche fatte, su mandato della famiglia, dal giornalista Franco Mariani. Tra l’altro il 31 ottobre scorso l’assessore Regionale ai Trasporti era presente alla cerimonia commemorativa che si è tenuta sulla tomba di mio padre a Castel S. Niccolò."

"Quindi mi chiedo come mai chi ha curato tale mostra ha deciso di non mettere il nome di mio padre tra le vittime - continua la signora Lina - Quanto ha speso/investito la Regione Toscana di soldi pubblici per tale esposizione? Quanto è stato pagato il curatore della esposizione per tutto il suo lavoro? Ritengo un mio diritto chiedere alla Regione Toscana e/o alla Fondazione Sistema Toscana un risarcimento per essersi dimenticati il nome di mio padre Mario Maggi, che non era certo un’opera d’arte ma neanche solo un operaio, un numero. Era un persona di 44 anni che ha lasciato la sua vita nel fango di Firenze, ha lasciato una moglie e 4 figli a cui nessuno ha dato neanche una parola di conforto."


Infine una richiesta: "Per dignità gli sia almeno riconosciuto tutto il diritto di apparire assieme alle altre vittime dell’alluvione, diritto che hanno tutte le vittime di quel tragico evento e che dalle Istituzioni sono sempre state ignorate. Tutto questo accade solo per la superficialità di chi ha curato l’esposizione – che non è costata poco – e che per tale lavoro è stato sicuramente ben pagato dalla Regione Toscana."


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