Attualità

Chiusure alle 18 "duro colpo alle attività"

Confartigianato commenta il nuovo Dpcm. Piervenanzi: fondamentale che per la ristorazione resti l'asporto fino a mezzanotte

Le reazioni al nuovo Dpcm non sono tardate ad arrivare. In primis dalla Confartigianato aretina.

Le disposizioni del premier Conte prevedono, fino al 24 novembre, un semi-lockdown, con al centro restrizioni per le attività dei locali dell’area enogastronomica.

Il testo contiene minime modifiche rispetto alla bozza circolata precedentemente, che sembrano però andare incontro alle richieste formulate da alcune Regioni e dalle Associazioni di categoria, con in testa Confartigianato: “intanto, pur rimanendo in vigore lo stop alle 18 per le consumazioni nei locali, il Governo ha fatto marcia indietro sulla loro prevista chiusura la domenica e nei giorni festivi. Almeno al pranzo fuori e alle attività di bar, rosticcerie, pasticcerie e gelaterie, non è stato assestato, forse, il colpo definitivo”.

Sono parole di Fabrizio Piervenanzi, presidente delle Federazione Alimentazione di Confartigianato Toscana che, “pur non potendo esprimere soddisfazione per una decisione che infligge alle attività di ristorazione un duro colpo”, accoglie però “con sollievo il fatto che nella versione definitiva del Dpcm sia stato eliminato l’obbligo di chiusura domenicale e festivo, per le suddette attività, che potranno, dalle 18 fino alla mezzanotte, vendere i loro prodotti con la formula dell’asporto e/o del domicilio".

Le attività dei servizi di ristorazione – entra ancora nel dettaglio Piervenanzi - bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie resteranno quindi aperte dalle 5 fino alle 18 per le attività abituali e nel rispetto delle norme relative. Per noi è fondamentale - insiste il presidente toscano - il fatto che resta consentita la ristorazione per asporto e/o la consegna a domicilio”