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Con il Covid il Museo diventa a "domicilio"

L'Archeologico del Casentino sposta il programma del sabato, dedicato a bambini e famiglie, dentro alle case. Basta collegarsi alle pagine social

Il Covid imperversa ma non ferma la cultura. Un punto fermo, un manifesto, una ferrea volontà che Bibbiena esprime partendo proprio dalla programmazione del Museo Archeologico del Casentino.

Dal 31 ottobre al 3 gennaio del prossimo anni il direttore scientifico Francesco Trenti ed i gestori, in accordo con l’Amministrazione, avevano messo a punto un programma di eventi dedicati ai bambini e alle famiglie.

Poi la seconda ondata di contagi anche in Toscana, ha consigliato di fermare, almeno in presenza, la programmazione, anche se il museo come struttura rimarrà aperto.

 “La decisione è stata dolorosa, ma necessaria - commenta Tenti. Il momento è delicato e in accordo con gli amministratori abbiamo pensato di sospendere il folto calendario di eventi in presenza. Ma non ci siamo arresi al momento e soprattutto non abbiamo voluto sacrificare la cultura perché crediamo che questa possa essere un messaggio di speranza in questo momento così duro per tutti. Per questo i sabati al museo diventano Mad, ovvero il museo a distanza”.

Quindi, il Museo Archeologico ogni sabato entrerà nelle case di tutti coloro che vogliono conoscere meglio i reperti ospitati nella struttura o solamente fare dei laboratori creativi guidati da esperti.

L’inizio è fissato per il 31 ottobre con un approfondimento sulle sepolture in Casentino e continuerà ogni sabato sui profili Facebook e Instagram del Museo Archeologico del Casentino (@MuseoArcheologicoCasentino e archeocasentino).

L’archeologo Riccardo Bargiacchi accompagnerà dentro le varie sale del Museo alla scoperta del nostro passato.

Serena Braccini si occuperà dei laboratori creativi per i bambini che, da casa, potranno comunque divertirsi e realizzare qualcosa con le loro mani ed il loro ingegno, accompagnati dalle indicazioni della formatrice.

Francesca Nassini, assessora alla Cultura conclude: “la decisione di portare il museo nelle case è sicuramente un ripiego, ma ritengo, parimenti, che portare la conoscenza dentro le case non sia cosa da poco. Aspettando momenti migliori in cui ci potremo ritrovare al Museo, credo che la progettualità messa a punto dal nostro Direttore scientifico sia un buon modo per mantenere vivo l’interesse e soprattutto per non lasciare andare tutto il lavoro fatto sul calendario delle iniziative. I bambini e le famiglie potranno comunque mettersi al lavoro insieme, ma anche scoprire aneddoti e storia di ogni reperto custodito all’interno delle sale. Questo per dire a tutti che la cultura non deve fermarsi”.