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Presentato al Governo il progetto salva-bimbi

Nasce nell'Itis di Bibbiena una tecnologia capace di evitare tragedie come quelle dei bambini morti perché dimenticati in auto

Il progetto, denominato "Ricordati di me", è stato inventato e realizzato dagli studenti dell'Isis Fermi di Bibbiena. Si tratta di un seggiolino che avverte mamma e papà nel caso in cui il bambino sia rimasto chiuso in auto accendendo le frecce, facendo suonare il clacson e addirittura inviando sms ai loro cellulari e ad altri numeri impostati.

Perchè il sistema di allarme scatti devono verificarsi contemporaneamente quattro condizioni: bambino appoggiato sul seggiolino, spegnimento del motore dell'auto, apertura della portiera, uscita del guidatore. E' prevista anche la possibilità di attivare un a scheda gps che consenta di localizzare l'auto.

I creatori sono 16 ragazzi che all'epoca frequentavano la terza classe dell'istituto, che hanno lavorato coordinati dal professor Pier Luigi Bargellini con l'assistenza dei tecnici Alberto Larghi e Vasco Claudio Castelli. Secondo i realizzatori, la produzione del seggiolino su larga scala non costerebbe molto e potrebbe permettere di salvare numerose vite.

Oggi l'incontro tra la scuola, l'Istituto Fermi di Bibbiena, e l'Esecutivo è avvenuto a Firenze, dove il viceministro Nencini e l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli hanno valutato insieme agli ideatori del meccanismo il suo funzionamento e le sue possibili applicazioni.

“All'indomani dell'ultima tragedia – spiega Ceccarelli – mi ero assunto l'impegno di far conoscere al Governo l'esistenza di questo progetto dell'Istituto Fermi di Bibbiena. Oggi l'incontro c'è stato e credo che sia stato importante e positivo, soprattutto perché proprio in questi mesi Parlamento e Governo stanno lavorando alla revisione del codice della strada. Se nel nuovo codice sarà prevista l'obbligatorietà di strumenti come questo a bordo delle auto, credo che l'idea dell'Istituto tecnico di Bibbiena potrà trovare un grande campo di applicazione e molti bambini saranno più al sicuro”.

Soddisfazione anche da parte dell'Istituto Fermi. “Il nostro progetto è nato dalla didattica – ha spiegato il dirigente scolastico Gianfranco Gentili – e dalla passione di chi vi ha lavorato. Già da tempo abbiamo brevettato l'idea a livello nazionale e adesso abbiamo avviato la pratica anche per il riconoscimento del brevetto europeo. Gli istituti tecnici sono un terreno fertile, pieno di idee e talenti. Questa è la dimostrazione di quello che anche la scuola pubblica può fare, per i suoi studenti e per la società”.