All'ospedale di Bibbiena un nuovo progetto dedicato agli anziani ricoverati, voluto dal dottor Francesco Corradi, Direttore di Medicina Interna, con la coordinatrice infermieristica Barbara Piovani, coadiuvato dal dottor Claudio Cammillini e dalla coordinatrice infermieristica Vera Ceccolini. Si tratta del reclutamento, tramite un bando approvato dal Dipartimento Politiche Giovanili e SCU di Roma, di giovani volontari che potranno affiancare, nel nosocomio, le figure mediche e gli infermieri, intervenendo però sulla sfera del sostegno, dell’ascolto, della cura e delle relazioni dei pazienti più fragili e anziani. Anche il Sindaco Filippo Vagnoli e la dottoressa Barbara Innocenti, Direttore Ospedali Riuniti, hanno voluto salutare questo nuovo percorso.
“Siamo qui per te” è il titolo del progetto il cui bando di reclutamento verrà pubblicato a breve. La nuova figura avrà il compito di migliorare i processi di comunicazione e di relazione sia con l’utente che con i suoi accompagnatori, migliorare l’accoglienza e la permanenza nella struttura stessa.
“E’ un progetto che si incentra sull’impiego di volontari quali aiuto e sostegno nei reparti di medicina ai pazienti anziani, spesso isolati, fragili, necessitanti di cure ed attenzioni, per rendere migliore la permanenza del paziente seppure in condizioni di sofferenza - spiega Corradi.- Ritengo che la qualità di vita all’interno di un reparto è necessaria e auspicabile quanto la qualità delle cure. Questi due obiettivi sono imprescindibili”.
E sempre il medico si sofferma anche sui numeri del presidio di vallata: “il progetto parte da considerazioni relative alla situazione del nostro ospedale. Nella nostra Medicina Interna nel 2019 sono stati ricoverati 1500 pazienti la cui età media è di 84 anni, la permanenza media di 6,7 giorni, il tasso di occupazione dei posti letto 85%. Questo per capire che ci rivolgiamo ad una categoria di utenti particolarmente fragili. L’ospedalizzazione porta con sé disorientamento, senso di abbandono, aggravamento della situazione emotiva e relazionale. Il progetto mira a costruire, ancora di più, un ambiente accogliente ed efficace dal punto di vista relazionale”.
"La parola d’ordine di questo periodo è lontananza, ma è una parola che impoverisce i rapporti umani. Nei soggetti più fragili, questa si trasforma in solitudine vera. La presenza di giovani che fanno un’esperienza formativa anche professionale e che può essere spesa nel corso della loro vita, è fondamentale” aggiunge Innocenti.
“Quando ero assessore di questo Comune ho promosso bene dieci progetti di servizio civile perché credo profondamente in questi percorsi di vita e di introduzione al lavoro, ai valori e alle competenze che sono capaci di veicolare - afferma il sindaco.- Sono particolarmente soddisfatto per questo percorso che arricchisce e dà lustro al nostro ospedale e rende forte il Casentino sanitario”.
E la presenza dei volontari mira anche a rafforzare i rapporti di collaborazione all’interno del reparto stesso come conclude sempre Corradi: “nel momento in cui alle nuove leve verranno presentati e spiegati i contesti di lavoro, gli operatori avranno occasione di ripercorrere tutte le tappe della loro formazione specifica, facendo riemergere le eventuali criticità incontrate ma soprattutto condividendo soddisfazioni percepite”.