"La Riforma non è perfetta, ma farà funzionare meglio il Paese - spiega Alberto Ciolfi - La differenza fra il Sì ed il No è netta: il Sì propone una concreta riforma ed ha raccolto le firme per permettere ai cittadini di pronunciarsi. Il No non ha una proposta alternativa: il fronte è variegato e va dal semipresidenzialismo all’assemblearismo parlamentare e non ha raccolto le firme per permettere ai cittadini di pronunciarsi."
Secondo il primo cittadino, "Con il referendum del 4 dicembre decideremo sull’Italia di domani, come deve essere e come e quando costruirla. Non riguarda solo alcune norme giuridiche: riguarda il Parlamento, il governo, le Regioni, i Comuni, il riconoscimento di alcuni nuovi diritti dei cittadini e delle minoranze parlamentari. Riguarda la società e le istituzioni, quindi l’intero Paese. Coloro che chiedono di votare No, in passato hanno avuto più volte l’opportunità di fare le riforme ma si sono accuratamente impegnati per non farle. Quelli del No vogliono anticipare di 12 mesi la fine della legislatura per mandare a casa Renzi. Una riforma costituzionale deve guardare oltre il limite delle prossime elezioni. Se questa riforma non è perfetta, potrà essere modificata. Se vincerà invece (un’altra volta) il No, per i prossimi 30 anni di riforme non se ne riparlerà più."