Politica

Pd, la scissione non fa proseliti

Il Pd casentinese rimane compatto, le sirene della scissione a sinistra sembrano non attirare nessuno, almeno per il momento

In Casentino la scissione interna al Partito Democratico non fa proseliti nè tra i sindaci né tra i segretari. Infatti sembra che nessuno raccolga l'appello di D'Alema & co. né tantomeno quello del presidente della Regione Enrico Rossi. Tutti rimangono nel Partito Democratico seppure con sfumature di pensiero diverse.

Non ha intenzione di abbandonare il Pd per seguire il presidente Rossi neppure l'assessore regionale, casentinese d'origine, Vincenzo Ceccarelli che ha fatto sapere di non essere interessato ad altri progetti. 

La situazione adesso che Rossi ha abbandonato il suo partito, che è anche il partito di maggioranza, potrebbe complicarsi nelle prossime settimane ma per il momento i maggiorenti del Pd regionale gettano acqua sul fuoco annunciando che l'attività del governo regionale va avanti.

Non cedono alle sirene della scissione a sinistra neanche i principali esponenti del Partito Democratico provinciale, a partire dal segretario Massimiliano Dindalini passando per i due parlamentari Marco Donati e Donella Mattesini. 

Sul territorio uno dei pochi a voler prendere posizione è il primo cittadino di Castel Focognano Massimiliano Sestini, renzianissimo della prima ora, che commenta: "Storicamente ogni volta che la sinistra si è divisa ha fatto del male non solo a se stessa ma anche all'Italia. Rispetto e responsabilità per un congresso vero dove disegnare l'Italia che vogliamo, tutti assieme!"