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Sasso Fratino protagonista tra le antiche faggete

On line un portale dedicato a questi straordinari siti. Occasione per favorire anche forme di turismo sostenibile

Le antiche foreste continentali di faggio sono tutelate grazie all’istituzione del sito UNESCO Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, composto da esempi in dodici paesi: Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Ucraina. A loro è dedicato un portale, www.faggeteunesco.it

Per l’Italia i siti sono in tutto sei: oltre alla riserva naturale integrale di Sasso Fratino nel parco nazionale delle Foreste casentinesi, la foresta di Cozzo Ferriero nel parco nazionale del Pollino, la Foresta Umbra, la foresta vetusta di Monte Cimino in provincia di Viterbo, la foresta di Monte Raschio nel parco naturale regionale di Bracciano - Martignano, le faggete di Valle Cervara, Selva Moricento, Coppo del Morto, Coppo del Principe e Val Fondillo, nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Questi luoghi ospitano i faggi più vecchi d’Europa, con un patrimonio diffuso sul territorio nazionale di alberi vetusti che superano i 400-500 e talvolta anche i 600 anni di età. Il nostro Paese ospita le componenti più meridionali del sito seriale, in aree che hanno rappresentato uno dei più importanti rifugi glaciali d’Europa.

"Le Foreste casentinesi, con i loro patriarchi naturali, non sono una risorsa energetica rinnovabile. Ci vogliono poche ore per ridurle in cenere e lunghi secoli pieni di incognite per riportarle allo stato attuale. La loro valorizzazione, come abbiamo dimostrato in modo inequivocabile in questi anni - dichiara Luca Santini, presidente del Parco - passa necessariamente attraverso il riconoscimento della loro unicità funzionale ed estetica nel panorama europeo, dei servizi ecosistemici primari di cui si prendono carico e al sempre più affermato ruolo di attrazione turistica che svolgono".

L’obiettivo del sito internet è anche quello di favorire forme di turismo sostenibile. Grazie alle mappe e alle informazioni escursionistiche sarà possibile programmare un viaggio alla ricerca delle faggete vetuste del nostro Appennino, da scoprire lungo i loro sentieri, consapevoli della fragilità di questi ecosistemi.