Attualità

Un grifone in volo sul Parco

Quasi tre metri di ali distese sul cielo azzurrissimo nel territorio dell'area protetta. Avvistato un esemplare di Gyps fulvus

Si tratta di un grosso rapace diurno appartenente alla stessa famiglia delle aquile, Accipidridae, ma chiaramente più grande di queste: possono superare il metro di lunghezza e vantare un’apertura alare di ben 240-280 cm. Si nutre infatti esclusivamente da necrofago di animali selvatici (soprattutto caprioli, cervi e cinghiali) o allevati (equini, bovini, caprini e ovini).

L'areale di distribuzione storico comprendeva vaste aree del Mediterraneo, dalla Spagna al Nord Africa e ai Balcani e si estendeva anche in Europa centrale, sino in Russia e in India. In Italia l’unica popolazione selvatica residua si trova in Sardegna, ma negli ultimi anni alcuni progetti di reintroduzione in habitat ritenuti idonei del Friuli, Abruzzo, Lazio e Sicilia hanno riportato la specie a rioccupare parte dell’originario areale.

Nel territorio del Parco è un avvoltoio di comparsa accidentale, lo confermano le scarse testimonianze: un esemplare conservato nel museo di Storia naturale di Udine, etichettato genericamente "Casentino (Arezzo)" risalente al 18/1/1913 (Parodi 1987) e due sole segnalazioni, uno su Sasso Fratino in data 8/6/2009 (Ceccarelli et al. 2009) e un altro su monte Collina (Portico) il 23/6/2014. A quest’ultime due, si è aggiunta lo scorso 25 settembre una terza segnalazione a Pian del Grado, nei pressi di Campigna (Santa Sofia).

Mi trovavo al Parco in occasione delle giornate di censimento del cervo al bramito, al quale partecipo come veterano ormai da anni. La bella giornata mi aveva convinto con poco a trattenermi un giorno in più, ma come potevo immaginare che sarebbe addirittura migliorata! Erano le due del pomeriggio, cielo terso e sole in testa quando una sagoma aquiliforme, scura e particolarmente vistosa ha attraversato il nostro alto orizzonte da est verso ovest. Ho avuto il tempo necessario per immortalare il momento, la distanza non consentiva un riconoscimento immediato, ma zoomando sul display della mia macchina fotografica non ci sono stati dubbi, era lui... un raro Grifone di passaggio!” Fabio Padovani

Un testo di Giuseppina Ziccardi, università di Bologna, tirocinio curriculare presso il parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna.