"E' il caso di ricordare che
noi abbiamo deliberato in consiglio comunale nella scorsa estate l’iter
formale per la fusione con il Comune di Bibbiena - dice Ivano Versari, sindaco di Ortignano Raggiolo - Poi abbiamo assistito
increduli al dietrofront di Bernardini, alla pseudo raccolta firme nel
comune di Chiusi, a proposte presentate e poi ritirate in Regione,
insomma si è visto di tutto di più. Voglio dire una cosa con forza, visto che sembra ripartito
l’iter per fondere tre comuni in un unico Ente: nessuno pensi di
decidere al posto nostro, la disponibilità di Ortignano Raggiolo alle
fusioni non significa un assenso a prescindere. Assistiamo solo a mire
espansionistiche da parte di chi crede, in forza delle sue dimensioni,
di poter ignorare il punto di vista dei piccoli comuni montani”.
Il riferimento a Bernardini, che ha stoppato una delibera del suo stesso
consiglio per attendere il lavoro del comitato pro-fusione
di Chiusi, è molto chiaro: “Io non faccio altro – prosegue Versari – che
riportare la volontà dei miei consiglieri, una volontà bipartisan, che
non ho intenzione di disattendere: senza avere garanzie su quello che si
vorrà fare, su come disegneremo il futuro del nostro territorio, io e i
consiglieri comunali di Ortignano Raggiolo non faremo nessuna azione
per favorire questo percorso, semplicemente perché è il percorso di
qualcun altro, e non quello che noi avevamo sottoscritto”.
Versari chiude con un messaggio ancora più chiaro: “Ma questa gente che dice di voler dare voce ai cittadini, lo sa cos’è un consiglio comunale? Io dico che se qualcuno si è messo in testa di decidere al nostro posto, di fare i suoi disegni pensando che siamo una realtà marginale e quindi si può fare a meni anche di ascoltarla, ha sbagliato i suoi conti, e troverà a Ortignano, a Raggiolo e nelle altre frazioni un clima ben diverso da quello che si immagina”.