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Frana a Camaldoli, la Provincia usa l'esplosivo

Sono state fatte saltare alcune rocce ritenute pericolose per l'incolumità della gente. Lo scorso 18 febbraio lo smottamento e presto la risoluzione

E' stata creata una vera e propria task force per ripristinare ma soprattutto per mettere in sicurezza un'intera area del Casentino soggetta a frane. I tecnici della Provincia hanno fatto anche brillare alcune cariche di esplosivo per scongiurare ulteriori cadute di massi. Si tratta del tratto di strada che da Badia Prataglia porta a Camaldoli dove lo scorso febbraio si verificò una frana.

"Un lavoro complesso che richiede tutte le precauzioni del caso, che sta diventando anche un progetto pilota - afferma la presidente della Provincia Silvia Chiassai. Chiedo agli utenti che ruotano su questa zona ancora un po' di pazienza. Stiamo lavorando per risolvere definitivamente la problematica, per rendere le nostre strade sicure e percorribili sempre. Ringrazio l’ ottima sinergia che si è sviluppata tra la Provincia di Arezzo ed il Comune di Poppi, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio, il Reparto Carabinieri Forestali del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e l'Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi".


La task force formata dalla Provincia di Arezzo non si è mai fermata.  Tutti al lavoro per mettere velocemente in sicurezza la Strada Provinciale n. 69 che collega Badia Prataglia a Camaldoli.

Un intervento tutt’altro che semplice, che prevede un fitto cronoprogramma di lavori, ricorrendo anche l’utilizzo di cariche esplosive necessarie per disgaggiare i volumi rocciosi instabili e che a partire dallo scorso martedì 8 giugno è stata fatta brillare la prima serie di cariche. 

La frana dello scorso 18 febbraio ha interessato dal km 14+310 al km 14+340 e l ’ avvio dei lavori è partito il 26 aprile 2021 prevedendo l’uso di metodiche e materiali particolari, come cariche esplosive controllate, uso di trasporti con elicottero, utilizzando tutte quelle fasi di lavorazione che tengono conto del rispetto ambientale essendo all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. 

Un notevole impegno economico finanziario pari a 340mila euro è stato assunto dalla Provincia di Arezzo, e data la complessità dell’intervento, è stato necessario l’ausilio di uno studio di Ingegneria specializzato in progettazione di stabilizzazione di versanti in frana.

Da una prima ispezione fatta nello scorso febbraio nell'apice della frana posto ad oltre 60 mt dalla quota strada, l'intervento da realizzare è apparso molto complesso per il ricorso all'utilizzo di sistemi costruttivi, anche se trattasi principalmente di demolizioni e di manodopera altamente qualificata, in grado di lavorare in corda, appesi sul vuoto a 60 mt da terra; oltre all'uso come detto di esplosivi che necessitano il rispetto di estreme precauzioni dato la pericolosità dell’impiego e del trasporto, posa in opera e stoccaggio. Nei prossimi giorni continueranno le perforazioni ed opere di disgaggio con i mezzi alpini tipo Ragno, per poi definitivamente passare alla seconda serie di cariche di esplosivi da far brillare, per arrivare alla fase di volata alla fine della prossima settimana.