Prenderà il via in Casentino nei comuni di Poppi e Pratovecchio Stia un nuovo progetto per la refezione scolastica, che aderisce ai principi di “Oltreterra”, iniziativa lanciata su scala nazionale da Slow Food e recepita a livello locale dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Tra i fini principali di
 Oltreterra c’è l’utilizzo dei prodotti locali nelle mense scolastiche 
come sistema di educazione al corretto rapporto col cibo delle nuove 
generazioni, e anche come via di accesso al mercato per i piccoli 
produttori. Con questo duplice fine è stato siglato un accordo fra Parco
 e Slow Food, che appunto spiana la strada ad una serie di interventi 
nei Comuni.
Per la verità non si parte proprio da capo, se è vero che nell’ultimo 
anno scolastico ad esempio a Pratovecchio è stato utilizzato il 30% di 
ingredienti “a km zero” nelle mense, come primo passo su questa strada. 
“Ci siamo ispirati – dice Serena Stefani, vicesindaco di Pratovecchio 
Stia – ai criteri del buono, pulito e giusto richiamati da Slow Food. 
Voglio sottolineare l' importanza della ricaduta economica sul 
territorio derivante dall'acquisto dei prodotti “in loco” piuttosto che 
alla grande distribuzione; una boccata d'ossigeno per le imprese 
agricole del Casentino. I primi 
risultati sono positivi e allora ci siamo detti che è il momento di 
spingere sull’acceleratore”.
Ecco allora lo step successivo: “La mensa che vorrei”, progetto di 
educazione al diritto al cibo nato dal bando “Nutrire il Pianeta” 
collegato a Expo. Costruito da ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food,
 mira ad accrescere qualità e sostenibilità delle mense scolastiche 
sensibilizzando i cittadini sui temi dello spreco alimentare e del 
diritto al cibo.
 L’inizio dai comuni di Poppi e Pratovecchio Stia non è casuale: ci sono 
infatti nel 2016 le scadenze dei rispettivi affidamenti dei servizi di 
refezione scolastica che consentono di introdurre nuovi principi di 
ispirazione.