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Attualità giovedì 30 luglio 2020 ore 19:42

Gamurrini fa centro e spezza pure la lancia

Presentato "I Colori della Giostra" il percorso interattivo che porta dentro il Saracino. Progetto pensato e voluto dal vicesindaco



AREZZO — Gianfrancesco Gamurrini lascia una grande eredità. Il futuro ex vicesindaco e assessore alla Giostra (ha già dichiarato che non parteciperà alla prossima tornata elettorale ndr) è riuscito a portare il Saracino nell'era moderna, tecnologica. Un museo in un luogo antico, Palazzo Cavallo, che narra di cavalieri e saraceni il tutto condito con interazione digitale, analisi computerizzata di ogni singolo particolare della Manifestazione, touch screen.

Sembra un mix audace ma è stato realizzato in maniera tale da poter raccontare nei minimi dettagli la Giostra del Saracino proprio a tutti. Stranieri, italiani, aretini, potranno ammirare i costumi, vedere le immagini della Manifestazione, restare a bocca aperta nella sala dei trofei e poco importa se hanno i capelli bianchi o sono millennials, ognuno avrà modo di apprezzare la Giostra come vuole. I più tecnologici troveranno accanto ad ogni veste o accessorio un Qr Code che, tramite telefonino darà spiegazioni, mostrerà dettagli. Sfiorando, poi, i vari schermi si potrà anche visualizzare tutti i figuranti dei quattro quartieri, con tanto di ruolo e funzione, basta toccare il monitor e la magia è fatta.

Le sale sono cinque ed ognuna ha un tema ben preciso. Da segnalare quella del cinema. Una stanza antica, con tanto di volte e travi in legno dove viene proiettata, sui quattro lati,  la Giostra. Un'esperienza unica ed emozionante che porta il visitatore dentro la piazza, in sella al cavallo, tra i figuranti. 

Menzione speciale per la sala dei trofei, dove giganteggia la Lancia d'Oro realizzata per l'edizione 100 della Giostra che, facendo i debiti scongiuri, si dovrebbe correre nel 2031. Si tratta di un'opera d'arte creata centimetro per centimetro dallo scultore del Saracino, il maestro Francesco Conti. Oro zecchino, argento e pietre dure fanno da cornice all'elsa, realizzata come un tempo, con gli sbalzi che ricordano le volte della Pieve, i simboli della Giostra, il Buratto, gli stemmi moderni e antichi. Insomma uno spettacolo.
Qui i più hi-tech possono anche disputare una carriera. Basta salire in sella e muniti di visori per la realtà virtuale si troveranno in piazza lancia in resta per correr Giostra.

All'anteprima dedicata alla stampa, il sindaco Ghinelli ha sottolineato come questo museo rappresenti un regalo che l'Amministrazione cittadina fa a tutti gli aretini e non solo. Un modo per ridare lustro alla parte alta della città ed un volano importante per il turismo.

Gianfrancesco Gamurrini, invece, non sta nella pelle. E' soddisfatto, orgoglioso ed entusiasta e non fa nulla per nasconderlo, anzi. Il vicesindaco sottolinea che questo progetto ha avuto inizio nel 2016 e, grazie alla costanza, tenacia e dedizione di decine di persone, oggi Arezzo ha un luogo dove si racconta la Giostra.

Il museo è stato realizzato anche grazie anche al supporto di alcuni partner. Tra questi Ubi Banca che, nonostante il cambio marchio, nel territorio ha una forte connotazione aretina. Luca Scassellati, direttore territoriale di Arezzo, sottolinea come hanno visto nascere e progredire questo progetto, che si inserisce nel solco degli investimenti che la banca ha fatto in favore della Manifestazione principe aretina, come il contributo per le tribune, il restauro costumi o la Lancia d'Oro.

Insomma, Arezzo brinda al suo museo del Saracino che sarà aperto al pubblico il 6 agosto, guarda caso il giorno in cui le cronache narrano che si corse la prima Giostra. Ma quello era l'anno 1565 ed era tutta un'altra storia. 

Andrea Duranti
© Riproduzione riservata


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