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Attualità giovedì 05 maggio 2016 ore 17:48

Arrivano altri profughi

L'assessore Caporali commenta: "Il Comune è al completo, abbiamo fatto la nostra parte come richiesto dalle istituzioni superiori"



BIBBIENA — Nel territorio di Bibbiena sono arrivati altri cinque profughi, tutti provenienti dal Ghana, tutti giovanissimi, tutti provati da una situazioni di guerra, sofferenza, violenza. Sono arrivati nella nottata di ieri e sono stati collocati nel centro del paese di Soci il più popoloso del comune.

I giovani richiedenti asilo sono coordinati e gestiti dall’Associazione “Tahoma” di Bibbiena, sono tutti controllati dal punto di vista sanitario. “Il Comune, da qui a breve, attiverà anche per loro l’esperienza dei lavori di decoro da fare nel paese– dopo la bella esperienza a Bibbiena – ossia una via preferenziale all’integrazione”, commenta l’Assessore alle Politiche sociali Matteo Caporali il quale continua: “Il comune di Bibbiena è ora al completo, ha fatto totalmente la sua parte come richiesto dalla autorità superiori. Una chiamata la loro, che abbiamo voluto accogliere nel migliore dei modi, tentando la strada - che poi si è dimostrata quella vincente - dell’integrazione di piccoli gruppi in grandi contesti. Lo sforzo dell’amministrazione è stato enorme, soprattutto per inserire questi giovani ragazzi in percorsi virtuosi che hanno reso un grande servizio alla comunità e alla causa dell’integrazione, l’obiettivo più importante che siamo chiamati a raggiungere come amministratori”.

A Bibbiena Stazione si stanno ospitando da alcuni giorni 5 ragazze – prima esperienza in Casentino – che di fatto sostituiscono 7 giovani che sono stati spostati di recente in Valdarno. Due di loro provengono dalla Nigeria e tre dal Camerun e sono gestite dal Consorzio, sempre casentinese “L’Isola che non c’è”.

“Incontrerò a breve queste giovanissime donne, le prime ad essere ospitate dopo l’ondate dai coetanei. Saranno attivati anche per loro percorsi di integrazione che si giocheranno sempre sul filo dello “scambio virtuoso” con la comunità ospitante. Una bella sfida che ci chiama tutti anche a riflettere sul senso vero dell’accoglienza, del prestare aiuto e del dono”, conclude Caporali.


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