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Attualità mercoledì 08 febbraio 2017 ore 16:00

Come contrastare il cyberbullismo

Tre giorni di approfondimento sui temi del bullismo e del cyberbullismo presso le scuole medie di Soci con la polizia municipale e una psicoterapeuta



BIBBIENA — Il Comune di Bibbiena, in collaborazione con la Polizia Municipale e l’Istituto Comprensivo di Soci, promuove tre giorni di approfondimento sui temi del bullismo ne del cyber bullismo presso le scuole di Soci.

Mercoledì 15, lunedì 20 febbraio, a cui si aggiungerà un terzo incontro testimonianza di Renata Ludovici de “Il Rifugio di Francesco”, sono le giornate che saranno dedicate a questo tema e saranno condotte dalla psicoterapeuta Chiara Giannini e dall’assistente di Polizia Municipale di Bibbiena Angela Travelli.

La Polizia Municipale, che gli scorsi anni si recava nelle scuole per parlare di abuso di alcol e droga, quest’anno si dedicherà ad un’emergenza sociale in costante aumento alla quale è stata dedicata anche una giornata a livello nazionale.

Chiara Giannini e Angela Travelli uniranno le loro competenze per fornire ai ragazzi innanzi tutto elementi di riflessione sulla loro quotidianità. Agli aspetti legali si unirà un percorso di presa di coscienza a livello psicologiche su quelle dinamiche di gruppo dalle quali scaturiscono comportamenti che possono essere considerati si bullismo.

L’ultimo incontro avrà come protagonista una madre – Renata – che ha perso il figlio Francesco proprio a seguito di atti di bullismo e che, grazie ad una grande forza d’animo, ha fondato l’Associazione “Il rifugio di Francesco” proprio con l’obbiettivo si sensibilizzare sul fenomeno.

Il Comune di Bibbiena ha intitolato a Francesco Scelbo, figli di Renata, una strada nel piccolo borgo di Pian del Ponte, ribattezzata poi la strada dell’Amicizia, proprio a ricordo di questo ragazzo ma soprattutto come monito per tutti.

La psicoterapeuta Chiara Giannini, che lavora da anni con i ragazzi su questo tempo ha commentato: “Da circa otto anni con l’Associazione Il Rifugio di Francesco, abbiamo anche nel nostro territorio, mosso i primi passi sul fronte della prevenzione al bullismo, incontrando non poche resistenze; questo perché il fenomeno, qualche anno fa, era poco percepito, anche se presente. Oggi fortunatamente le cose sono cambiate e stanno cambiando a livello nazionale e non solo. La speranza è quella che ogni scuola, ogni comunità educante, possa potenziare questo tipo di interventi di prevenzione e informazione, fino ad arrivare ad avere istituti de-bullizzati e soprattutto adulti capaci di mettersi in posizione di ascolto nei confronti dei loro figli e della loro realtà”.


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