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Attualità mercoledì 21 dicembre 2016 ore 10:30

Federconsumatori parte civile contro Banca Etruria

L'associazione ha fatto il punto della situazione sui casi di tre istituti di credito: Banca Etruria, Mps e Banca Popolare di Vicenza



CASENTINO — Banca Etruria, Banca Popolare di Vicenza, Mps: nella sede di Cgil Toscana, Federconsumatori Toscana ha fatto il punto della situazione.

“La dimensione dei problemi relativi alla banche sta diventando l’epicentro della crisi socioeconomica del paese. Non possiamo permetterci altri casi Banca Etruria con i risvolti sociali e in alcuni casi tragici ai quali abbiamo assistito negli ultimi mesi. La tutela dei risparmiatori è per noi fondamentale e ci adopereremo perché questo avvenga attraverso tutte le forme possibili. Nel 2017 presenteremo una guida sugli investimenti, così da venire incontro ai risparmiatori e spiegare loro quali possono essere i rischi, per evitare il verificarsi di nuove situazioni drammatiche”, hanno detto Fulvio Farnesi (presidente), Giuseppe Minigrilli (vicepresidente), Pietro Ferrari (responsabile aretino), Adriano Varocchi (responsabile pratese).

Nello specifico del caso di Banca Etruria, fa notare Federconsumatori Toscana, sono ormai passati 13 mesi dal 22 novembre 2015, data nella quale furono azzerati gli obbligazionisti subordinati e tutti gli azionisti, compresi i piccoli, di Banca Etruria. Una tragedia per moltissime famiglie, che videro evaporare in una notte i loro risparmi. Oggi la situazione sta lentamente modificandosi, la possibilità di accedere per le vie brevi al rimborso dell’80% del Fondo di Solidarietà di quanto perduto in presenza di condizioni reddituali definite, rende, se pur parzialmente, giustizia alle persone. Ma è una giustizia tardiva ed incompleta. La posizione di Federconsumatori Toscana: “Noi ci siamo attivati per produrre istanze per far riavere quell’80%: ad oggi sono circa 2400 gli obbligazionisti toscani assistiti su un totale di 4mila coinvolti, in media arrivano a circa 19mila euro a istanza. Per quel 20% rimanente, noi siamo intenzionati a costituirci parte civile sugli amministratori rinviati a giudizio per bancarotta fraudolenta e chiameremo in causa, attraverso una azione di responsabilità, anche la società di revisione, la Price Waterhouse Coopers, perché se c’è stata mala gestione da parte di chi ha amministrato potrebbe esserci anche da parte di chi doveva controllare. Non escludiamo un’azione di responsabilità anche su Banca d’Italia e Consob”.


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