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Lavoro giovedì 22 settembre 2016 ore 09:59

Operai forestali, è scontro tra sindaci e Regione

La riorganizzazione del settore forestale che occupa oltre 50 dipendenti inizierà ad operare con le nuove modalità decise dalla Giunta



CASENTINO — In questi giorni il progetto è stato illustrato, in tre incontri, alle organizzazioni sindacali, ai sette capi squadra e infine all’assemblea dei lavoratori del settore.

Quest’ultimo incontro in realtà, più che ad illustrare le decisioni comunicate nelle due riunioni precedenti, è servito a rassicurare le maestranze che l’Unione intende alzare - nei confronti della Regione Toscana, titolare del settore che l’Unione svolge su delega – il tono della richiesta a fianco dei lavoratori per avere la sicurezza di poter lavorare senza più incertezze sull’erogazione dei fondi e dunque degli stipendi. Un concetto che l’assessore alle foreste dell’Unione Giampaolo Tellini ha ribadito con forza: “La Regione, se pensa di poter continuare a gestire così il vostro lavoro, può riprendersi la delega come ha fatto con l’agricoltura. Noi non ce la facciamo più ad essere fra due fuochi; di promesse ce ne hanno fatte, ora le traducano in atti pratici o svelino la loro vera intenzione”.

Ancor più netta la posizione di Carlo Toni, Sindaco di Poppi: “Sono pronto a convocare il Consiglio Comunale e deliberare che Poppi restituisce la delega forestale alla Regione. Possiamo discutere di come migliorare il lavoro, ottimizzare le spese, col tempo arrivare anche ad un settore autosufficiente dal punto di vista economico, ma non lo si può fare in un colpo solo tagliando le risorse, altrimenti questo è il risultato: gente che lavora senza nemmeno la certezza di essere pagata. E’ intollerabile”. 

Ad oggi la gestione locale delle foreste, che sono di proprietà regionale, riesce a coprire con i proventi il 50% dei costi; fare forestazione significare fare interventi di manutenzione e miglioramento che per loro natura non sono remunerativi della spesa sostenuta, ma danno benefici nel tempo (cure culturali ai boschi, interventi sulla viabilità o sulle aree a vocazione turistica).

La riorganizzazione proposta si basa, in sostanza, su una suddivisione dei lavoratori in 7-8 squadre, formate in base alle competenze ed alle possibilità di impiego, non più in base alla provenienza geografica delle maestranze. A tale scopo, entro l’anno, sono previste anche visite mediche apposite per verificare le possibilità di impiego. Un percorso che, come conclude Tellini, “E’ stato accolto con favore dai Sindacati, e vuole valorizzare le professionalità dei lavoratori per creare ricadute positive sul territorio. È un disegno che in questi giorni sarà definito negli ultimi dettagli ma già pronto in larga parte, poi se ci saranno possibilità di migliorarlo ulteriormente lo faremo ascoltando i lavoratori ed i loro rappresentanti”.


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