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Politica mercoledì 26 aprile 2017 ore 14:03

Si va al referendum sulle fusioni

Il Consiglio regionale approva i quesiti referendari, che saranno oggetto della consultazione popolare nello stesso giorno



CASENTINO — Il quesito referendario che sarà sottoposto ai cittadini di Chiusi della Verna prevede, alternativamente, una scelta tra tre soluzioni: quella di fondersi con i comuni di Chitignano e Castel Focognano, quella di fondersi con i comuni di Bibbiena e di Ortignano Raggiolo, quella di non procedere ad alcuna fusione. Analogamente, ai cittadini degli altri comuni interessati (Chitignano e Castel Focognano da un lato, Bibbiena e Ortignano Raggiolo dall’altro) sarà sottoposto un quesito per esprimere la propria volontà di fondersi o meno tra loro e con il Comune di Chiusi della Verna.

Lo ha deciso, con l’unanimità dei votanti, il Consiglio regionale della Toscana, che ha votato anche un ordine del giorno all’unanimità, con l’impegno ad approvare una delle due ipotesi di fusione solo nel caso in cui ci sia maggioranza favorevole in ciascun comune interessato.
Il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), illustrando la delibera in aula, ha ricordato che il dibattito sulle fusioni dei comuni nel Casentino impegna il territorio ed il Consiglio regionale da oltre un anno. La commissione aveva già formulato i quesiti referendari sia sulla proposta di legge d’iniziativa popolare per l’istituzione del Comune di Casentino La Verna, per fusione dei comuni di Bibbiena, Chiusi della Verna e Ortignano Raggiolo, sia sulla proposta di legge per l’istituzione del Comune di Chiusi Verna Chitignano Castel Focognano, per fusione dei comuni di Castel Focognano, Chitignano e Chiusi della Verna.
In entrambe le proposte di legge è coinvolto il comune di Chiusi della Verna ed è perciò stato chiesto un parere al Collegio di garanzia statutaria, che ha visto quel comune depositare specifica memoria. Il Collegio ha formulato due ipotesi, una in via principale, una in via subordinata. In via principale, che è poi la soluzione adottata, si parte dalla considerazione che sia legittimo lo svolgimento contestuale delle consultazioni referendarie per tutti i Comuni interessati, adattando allo scopo i quesiti. È stata scartata l’ipotesi subordinata, con eventuale proposta di una scelta più ristretta, perché i comuni coinvolti non sono tra loro confinanti.


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