I ristoranti trainano la ripresa del Casentino

CASENTINO — Che c'è la crisi economica è un dato di fatto ma gli aretini sono un popolo tosto e ce la stanno mettendo tutta per risollevarsi da questa situazione surreale.

Le amministrazioni locali hanno intrapreso azioni mirate per favorire il rilancio delle attività commerciali, tagliando tasse, concedendo spazi gratuiti agli esercenti, abbattendo la burocrazia e tutto questo inizia a dare i primi frutti.

In Casentino stiamo assistendo ad una graduale ripresa, lenta ma costante, che è partita proprio da uno dei settori più martoriati dal Covid: la ristorazione. Molti locali, specialmente il fine settimana, fanno il tutto esaurito e questo è un segnale importante per l'intera comunità. 

"Complice anche l'estate che invoglia ad uscire - afferma Luca Boccalini, responsabile delegazione territoriale di Confcommercio - i ristoranti,  piano piano, hanno ritrovato la loro clientela. I più gettonati sono i ristoranti che sistemano i tavoli all’aperto anche perché, complice le nuove disposizioni sul distanziamento, riescono ad accogliere più persone. Vedremo cosa succederà in autunno, nella speranza che si possa tornare alla normalità anche perché molti locali hanno piccole dimensioni e farebbero fatica a sopravvivere con pochi coperti”.

Fino ad ora è mancato il flusso turistico e questo, indubbiamente, si fa sentire. Gli stranieri ancora "latitano" ma qualcosa inizia a smuoversi e fa ben sperare per la fine di luglio e settembre.
"Per fortuna il Casentino offre l’opportunità di fare tante attività all’aria aperta, a contatto con la natura e fuori dagli itinerari più battuti: insomma, valori che in questo periodo sono particolarmente apprezzati e che contiamo possano richiamare più persone nelle nostre bellissime strutture ricettive” - sottolinea Boccalini.

Ma la sorpresa che caratterizzerà la stagione 2020 nella vallata è il "ripopolamento" delle seconde case. Abitazioni che prima venivano aperte per qualche giorno mentre adesso possono rappresentare una valida alternativa a mare o montagna. "Quest’anno - insiste il responsabile di vallata di Confcommercio - tra la necessità di fare economia e la paura di frequentare mete più affollate, molti proprietari potrebbero decidere di stare di più qui da noi, con ricadute positive su tutto l’indotto”

 Più lenta è invece la ripresa del commercio. Le aziende stentano a ripartire, molte persone si trovano in cassa integrazione, c'è l'incertezza sul posto di lavoro ed i consumi ovviamente ne risentono.
"Nella moda, per fare un esempio, si lamentano cali degli incassi fino al 70% rispetto allo scorso anno. Ora si vende qualcosa solo con gli sconti: difficile chiudere i bilanci in pari di questo passo. Speriamo che l’arrivo dei saldi dal 1° agosto riporti un po’ di gente nei negozi, magari anche qualche turista”.

L'impennata dell'e-commerce, poi, ha generato ancora più difficoltà tra i commercianti tradizionali.  “Lo shopping online - conclude Boccalini - è un fenomeno pericoloso per zone come la nostra perché rischia di far sparire la rete commerciale che anima i piccoli borghi. Faccio quindi un appello duplice: ai consumatori, di tornare a fare acquisti sotto casa; ai commercianti, di spingere un po’ il tasto dell’innovazione, entrando in maniera più convinta nel mondo del web per non perdere visibilità”.

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