Attualità mercoledì 24 aprile 2024 ore 16:30
Sanità e formazione, realtà virtuale e simulatori indossabili
Al via 11 progetti di formazione in simulazione rivolti al personale sanitario. Serviranno ad affinare le tecniche in vari ambiti della medicina
TOSCANA — Esercitarsi su manichini e in ambienti virtuali per perfezionare le procedure di diagnosi e terapia ed affrontare le numerose sfide delle professioni sanitarie, dalla gestione dei traumi alla rianimazione dei neonati, dagli ictus fino alla prevenzione delle malattie infettive.
Sono gli obiettivi al centro di 11 progetti di formazione in simulazione finanziati dalla Regione e rivolti a medici, infermieri ma anche a tecnici ed operatori sanitari.
In Toscana dal 2021 esiste una rete regionale che si occupa di questo, composta da tredici centri di formazione coordinati dall’azienda ospedaliero universitaria pisana: una rete che un anno fa è stata riorganizzata per accrescere il rapporto tra i singoli centri, le università e le aziende potenziandone dunque l’attività.
I progetti presentati hanno l'obbiettivo di accrescere le competenze del personale sanitario, migliorando le risposte ai bisogni di salute delle persone.
Gli undici progetti finanziati riguardano ad esempio la gestione del cosiddetto trauma maggiore, ovvero quelle lesione che possono mettere portare ad una invalidità grave oppure mettere a rischio la sopravvivenza del paziente: l’obiettivo è rendere omogenei i percorsi di assistenza da parte del personale sanitario del territorio e in ospedale. Un altro progetto punta allo sviluppo di un software di realtà virtuale per potenziare la formazione nell’ambito della rianimazione neonatale ed un altro ancora prevede l’impiego di simulatori indossabili che riproducono parti del corpo reali: per rendere ancora più realistica la simulazione.
Un progetto riguarda il riconoscimento precoce dell’ictus: in questo caso il tempo è una variabile determinante per una prognosi positiva e saranno analizzati i passaggi in cui si può perdere tempo. Ci si formerà anche sulla tecnica del “debriefing”, ovvero la valutazione e l’analisi di quanto fatto. Tra gli interventi finanziati c’è anche la formazione pratica per migliorare la consapevolezza degli operatori medico-sanitari nella prevenzione della diffusione di malattie infettive: si utilizzerà una soluzione fluorescente che verrà utilizzata su un manichino e che permetterà di dimostrare come durante situazioni critiche gli operatori diffondono batteri nell’ambiente circostante.
Un altro progetto riguarda il potenziamento di competenze di infermieri che lavorano con bambini e ragazzi nei reparti di pediatria, pronto soccorso ed emergenza territoriale: la formazione, attraverso la simulazione ad alta fedeltà, si concentrerà sul riconoscimento di parametri critici vitali. Sempre rivolto ai pazienti pediatrici, un percorso formativo - attraverso la formazione in situ - affronterà lo shock anafilattico. Il personale sanitario sarà formato anche sulle competenze relazionali mediante scenari di simulazione, sull’importanza di una corretta informazione e capacità di prendere decisioni tempestive nella gestione dei traumi e sulla chirurgia minivasiva su testa-collo alla presenza di tutor che saranno a disposizione per guidare, supportare e rispondere a quesiti di anatomia e tecniche operatorie.
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