Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 18:55 METEO:BIBBIENA9°  QuiNews.net
Qui News casentino, Cronaca, Sport, Notizie Locali casentino
martedì 23 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Scurati: «Non sono un eroe, viviamo deriva fascistoide»

Attualità venerdì 30 ottobre 2020 ore 16:05

Task force per difendere i torrenti dagli "alieni"

Consorzio di Bonifica in azione su alcuni corsi d'acqua per tutelare la vegetazione e limitare la colonizzazione di piante infestanti



ORTIGNANO RAGGIOLO - CASTEL SAN NICCOLO' — Gli alieni sono sbarcati anche in Casentino. No, non è uno scherzo. Anche perché non stiamo parlando di extraterrestri ma bensì di piante che vanno a "turbare" la quiete di ontani e salici, pioppi, querce e ciliegi circondati da noccioli, sambuchi, rose canine, prugnoli e sanguinelle. L’ideale, insomma, per dare rifugio e sostentamento a tante specie animali.

Sono queste, infatti, le varietà di alberi e arbusti che compongono la splendida cornice in cui sono avvolti i corsi d’acqua casentinesi che ricadono nei comuni di Castel San Niccolò e Ortignano Raggiolo, tratti su cui il Consorzio 2 Alto Valdarno ha ultimato in questi giorni la manutenzione ordinaria.

Un ambiente di pregio dove si è reso necessario arginare lo sviluppo delle piante aliene che tendono a colonizzare nuovi spazi a danno della biodiversità.

“Siamo intervenuti sul Teggina, nel tratto lungo circa 1.500 m, che si sviluppa nel fondovalle tra le Macee e le Vignacce, e rappresenta un importante corridoio ecologico. Qui – spiega Leonardo Mazzanti del settore difesa idrogeologica del CB2, che ha operato insieme all’ingegner Chiara Nanni, referente di area – abbiamo puntato prima di tutto a garantire la funzionalità delle numerose opere presenti: dalle soglie di fondo alle difese di sponda, compresa la scogliera realizzata di recente dal Consorzio di Bonifica intercettando le risorse messe a disposizione dal Piano di sviluppo rurale. Sulla vegetazione, ci siamo limitati a rimuovere gli elementi precari e, per questo, capaci di trasformarsi in improvvisi ostacoli al corretto scorrimento dell’acqua”.

Il Teggina è stato sottoposto a restyling anche nel tratto compreso tra il Mulino e l’intersezione con il Fosso di San Martino, circa un chilometro di asta fluviale che attraversa l’abitato di San Piero, dove è presente un’opera di derivazione dell’acqua: in passato alimentava un vecchio mulino, oggi è utilizzata per azionare una centralina idroelettrica.

Le lavorazioni, infine, si sono estese agli affluenti del torrente: il fosso delle Motte e il Teggina II.

Nel comune di Castel San Niccolò, l’intervento si è concentrato sul fosso dei Lombardi, dallo sbocco nel Torrente Garliano fino al Poggiolino, tratto ad elevate pendenze, prevalentemente boscato e caratterizzato dalla presenza di opere idrauliche e difese di sponda in gabbioni e in scogliere, e il fosso di Rimaggio dove si è reso necessario anche il recupero di alberi caduti per il maltempo.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Dopo il crollo delle temperature Coldiretti esprime preoccupazione per le gelate tardive che rischiano di compromettere raccolti e miele
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Nicola Belcari

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Attualità

Attualità

Attualità