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Attualità lunedì 21 marzo 2016 ore 15:56

"No agli accorpamenti del distretto sanitario"

La revisione degli ambiti territoriali delle zone-distretto nel contesto delle tre nuove aziende Usl preoccupa i sindaci del Casentino



BIBBIENA — .Il 30 giugno 2016 - termine entro il quale la Giunta regionale dovrà presentare al Consiglio una proposta di legge per una revisione di tali ambiti territoriali delle zone-distretto- è vicino e i primi cittadini casentinesi intendono porre la specificità del territorio all’attenzione della Regione Toscana per scongiurare di essere inglobati con altre realtà.

La richiesta che faremo alla Regione va nella direzione di una richiesta di tutela di un’area, quella del Casentino, che ha caratteristiche proprie e specifiche che, nel tempo, hanno consentito, grazie ad un lavoro di relazione, di avere un sistema di politica sanitaria sul territorio molto efficiente e fatto di legami profondi. Il recente Patto territoriale per la sanità, come percorso condiviso e costruito dai sindaci e dall’azienda, è la dimostrazione di come la sanità, sul nostro territorio, ha bisogno di un contatto diretto e continuo, di prossimità”, commenta Daniele Bernardini come presidente della Conferenza dei sindaci socio-sanitaria e in rappresentanza degli altri sindaci.

Visto che i criteri di scelta per gli accorpamenti saranno il numero di abitanti, l’estensione del territorio, il numero dei comuni, le zone disagiate, le zone confine, le zone montane, l’identità territoriale, le esperienze socio-sanitarie maturate e consolidate, il rapporto tra dimensioni elevate del territorio e la densità abitativa, Bernardini insiste: “La zona distretto è l’ambito ottimale idoneo a valutare i bisogni sanitari e sociali delle comunità. Viste le caratteristiche geografiche della nostra zona-distretto le consolidate esperienze di gestione dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali in un territorio così esteso e con densità abitativa prevalentemente sparsa, riteniamo assolutamente sbagliato prevedere accorpamenti con zone che, pur avendo le nostre medesime caratteristiche, si collocano in contesti esperienziali completamente diversi”.

Questi i motivi per i quali i sindaci casentinesi hanno deciso di comune accordo di portare avanti una campagna di sensibilizzazione nei confronti della Regione e dei suoi rappresentanti affinchè il Casentino mantenga la sua zona-distretto come garanzia di qualità di prestazioni per il territorio, ma anche di centralità di politica sanitaria.


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