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Attualità mercoledì 30 marzo 2016 ore 17:30

Emodialisi a casa, il caso di una donna bibbienese

Sono sei i pazienti della provincia di Arezzo che eseguono l’emodialisi a casa propria. La sesta paziente è una donna di 55 anni di Bibbiena



BIBBIENA — In varie occasioni la donna aveva manifestato un certo disagio nel dover rispettare orari fissi e inderogabili legati alla dialisi in ospedale. La distanza dall'ospedale di Arezzo non aiuta chi deve sottoporsi a cure quotidiane. 

In questo caso è stato fondamentale il ruolo della figlia che secondo le fonti dell Asl è una donna preparata e in grado di apprendere con precisione e rapidità le azioni necessarie per eseguire l’Emodialisi a casa.

"Una mattina – spiega Ennio Duranti direttore della Nefrologia – ho portato al Centro di Bibbiena una di queste macchine e abbiamo illustrato le modalità operative alla paziente e alla figlia. Abbiamo valutato che erano le persone giuste per avviare questa pratica che per noi sta diventando ormai una azione diffusa. Il primo caso, un aretino, è del’ottobre 2013 e non abbiamo mai avuto alcun problema. Molti pazienti – spiega ancora Duranti – dicono di no alla soluzione domiciliare perché non sanno di preciso di cosa si tratti: pensano alle macchine per dialisi dell’ospedale, che sono molto complicate da usare e da imparare anche per gli stessi operatori professionali. Ma quando poi vedono di cosa si tratta e della semplicità nell’utilizzo di queste nuove apparecchiature, rivoluzionarie, studiate proprio per la dialisi a casa, allora tutto cambia." 

Quello fornito alla signora di Bibbena è uno strumento compatto, semplice, che utilizza circuiti idraulici pre-stampati e pre-assemblati oltre a liquidi pretrattati. Un apparecchio che consente in poche settimane, a volte anche pochi giorni, al paziente e ai suoi familiari, di acquisire le capacità di gestione della emodialisi domiciliare.

"La signora ha scelto di fare la dialisi a casa – racconta ancora il direttore della nefrologia – perché i ritmi dell’ospedale entravano in conflitto con la gestione della sua famiglia, di cui lei è parte attiva. D’ora in avanti potrà fare la sua dialisi nelle ore serali, magari davanti alla televisione o lavorando al computer o parlando con i figli o i nipoti. Tutta un’altra vita. Nell’attesa di un eventuale trapianto."


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