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Cultura martedì 28 marzo 2017 ore 15:30

Nuova vita per l'area etrusca

Ministero, Soprintendenza, Comune e Parrocchia insieme per una nuova gestione. Esulta l'assessore Elisa Sassoli: "finalmente l'attenzione che merita"



CASTEL FOCOGNANO — Lungo la SS/SR n°71, nel tratto che da Arezzo porta a Bibbiena, si incontra una straordinaria pieve romanica costruita sui resti di un antico tempio etrusco. Quella di Pieve a Socana è una testimonianza davvero unica, di una terra meravigliosa, il Casentino, capace di offrire dei veri tesori al visitatore accorto sebbene ancora ai margini del turismo culturale.

Esattamente ieri è avvenuta la sottoscrizione dell’accordo, tra MIBACT, rappresentato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto e Arezzo, la Parrocchia di Sant’Antonino e il Comune di Castel Focognano per la gestione dell’area archeologica di Pieve a Socana.

Sono previsti significativi interventi per migliorare l’accessibilità sia fisica che intellettuale del monumento, con la predisposizione di un percorso di visita munito di pannelli esplicativi, sempre nel rispetto del culto e della conservazione dei resti archeologici. Attraverso l’organizzazione di manifestazioni in sintonia con le altre realtà culturali della valle si intende diffondere maggiormente la conoscenza del particolarissimo complesso monumentale, frutto di una storia che dura da più di duemila anni.

Esulta l'assessore alla cultura Elisa Sassoli che ha fatto della valorizzazione dell'area uno dei suoi impegni prioritari e che definisce l'accordo "un pezzo importante di un percorso che è partito all'inizio della legislatura e che vede nella realizzazione dell'arredo e della segnaletica dell'area una prima conclusione. Lavori previsti per fine 2017. Dopo anni di abbandono e disinteresse l'area etrusca torna ad avere l'attenzione che merita".

Il santuario etrusco di Socana fu scoperto alla fine degli anni ‘60. Durante i restauri all’interno della Pieve di Sant’Antonino, una volta aperto il pavimento della chiesa, vennero in luce i resti di un santuario attivo tra V e II sec.a.C. e forse dedicato a una divinità celeste. Nel Medioevo una prima chiesa cristiana fu costruita sui ruderi del tempio come a voler cancellare le tracce del culto pagano. Dagli scavi archeologici all’esterno della pieve è emerso un imponente altare. Costituito da blocchi in calcare strettamente commessi e legati con grappe di piombo, l’ara è annoverata tra i maggiori altari etruschi. Come da tradizione si trovava all’esterno del tempio, difronte alla scalinata di accesso, ed era il fulcro delle cerimonie religiose. Terrecotte dipinte, a forma di teste femminili, ci raccontano della cura con cui gli antichi Etruschi decoravano l’esterno dei loro edifici sacri.


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