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Cultura mercoledì 28 giugno 2017 ore 18:34

La Tavola Doria dagli Uffizi al castello dei Guidi

Le Gallerie degli Uffizi hanno annunciato l’esposizione del dipinto noto come la Tavola Doria nel castello dei conti Guidi



POPPI — La mostra nel Castello dei Conti Guidi” – afferma il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – “è un progetto di collaborazione che rientra nella strategia di capillare valorizzazione della ricchezza del patrimonio culturale del territorio italiano. In aggiunta alle Marche e all’Umbria, continuiamo e intensifichiamo le iniziative rivolte alla Toscana, mediante progetti già avviati o in corso di definizione con Poppi, Anghiari e Castiglion Fiorentino, con Vinci, e con altri Comuni ancora della Regione.”

La Tavola Doria è documentata per secoli nelle collezioni della casata genovese da cui prende il nome. Nel 2012 fu donata dal Fuji Art Museum di Tokyo alla Repubblica Italiana, con la destinazione delle attuali Gallerie degli Uffizi. Secondo l’accordo sottoscritto tra il museo giapponese e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, la Tavola Doria fino al 2040 verrà esposta in Giappone per cicli di quattro anni, alternandosi con cicli biennali in Italia. Nel primo ciclo italiano, tra il 2013 e il 2015, il dipinto è stato mostrato ad Anghiari, Firenze e Milano. In seguito, come protagonista principale, in diverse mostre in Giappone (Tokyo, Kyoto, Sendai nel 2016, Hokkaido, Hiroshima, Ehime, Nagoya e Fukuoka dal 2017 al 2018). L’esposizione a Poppi inaugurerà il secondo ciclo italiano, che tra l’altro coinciderà con le grandi celebrazioni leonardesche del 2019, cinquecentenario della morte del Genio di Vinci.

Il dipinto raffigura un episodio della Battaglia di Anghiari, la cui composizione era stata ideata da Leonardo da Vinci per la decorazione della Sala del Maggior Consiglio nel Palazzo della Signoria, commissionata dalla Repubblica fiorentina nel 1503; l’affresco non fu mai portato a termine

perché danneggiato irreparabilmente dalle sperimentazioni tecniche dell’artista stesso, ma rimase in parte visibile fino a quando, nel 1555, Giorgio Vasari fu incaricato da Cosimo I de’ Medici di rinnovare tutta la decorazione della sala.

La memoria della geniale invenzione di Leonardo fu tramandata da vari maestri attraverso incisioni, disegni, dipinti e la Tavola Doria è parte di questo nucleo documentario. Opera quasi sicuramente di un pittore fiorentino del XVI secolo, essa tramanda l’incompletezza dell’affresco leonardesco.

Carlo Toni, Sindaco del Comune di Poppi, esprime così il suo ringraziamento: “sono grato al Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, per la disponibilità a concedere in prestito al nostro territorio opere celebri degli Uffizi e mi auguro che questo progetto sia l’inizio di una collaborazione anche nel futuro”.

Gli Uffizi, quindi, portano a Poppi – scenario della battaglia di Campaldino – una raffigurazione di guerra che si sublima in opera d’arte di bellezza raffinata e di contenuti eroici, come preludio a una collaborazione nella diffusione della cultura anche in luoghi distanti da Firenze ma significativi per la loro storia.


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