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Attualità domenica 09 maggio 2021 ore 08:00

Sp 69, al lavoro per la messa in sicurezza

La presidente della Provincia Silvia Chiassai spiega in cosa consiste il cantiere. Stanziamento urgente da 340 mila euro



POPPI — La Provincia di Arezzo ha iniziato i lavori per la messa in sicurezza della Strada Provinciale n. 69 che collega Badia Prataglia a Camaldoli. 

Lo scorso 18 febbraio infatti, nel tratto di strada che va dal km 14+310 al km 14+340, si è verificato un distaccamento di svariati metri cubi di blocchi di roccia arenacea che hanno raggiunto e superato la sede stradale, creando una seria situazione di pericolo.

"Come al solito la Provincia di Arezzo, nella sua veste di Casa dei Comuni, sta intervenendo prontamente con la consueta puntualità e precisione e colgo l’occasione per ringraziare gli attori in gioco, dal comune di Poppi, al comando dei Carabinieri Forestali del Parco Nazionale, all’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che insieme al Servizio Viabilità della Provincia, stanno procedendo in un lavoro delicato e tecnicamente complesso - dichiara la presidente Silvia Chiassai -  Ho dato subito mandato di intervenire in tempi rapidi, anche attraverso lavori in somma urgenza, stanziando la cifra di circa 340 mila euro del bilancio provinciale. L’avvio dei lavori è già partito lunedì 26 aprile. Prevedono l’uso di metodiche e materiali particolari, come cariche esplosive controllate, uso di trasporti con elicottero, utilizzando tutte quelle fasi di lavorazione che tengono conto del rispetto ambientale poiché ci troviamo all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Dai primi sopralluoghi effettuati è emersa una condizione di pericolo per l’incolumità degli utenti della strada. I diedri rocciosi dopo il movimento franoso sono diventati pensili con il rischio di collassare in maniera repentina; motivo per questo che la Provincia di Arezzo ha dovuto chiudere la strada un maniera precauzionale. La nicchia di distacco è collocata a circa 40 m di altezza rispetto al piano viabile e nel suo intorno sono presenti svariati volumi rocciosi metrici in condizioni al limite dell’equilibrio. I volumi rocciosi instabili potrebbero quindi investire la sottostante strada che attualmente non risulta protetta da opere o interventi di mitigazione dal pericolo di caduta massi. Questi volumi rocciosi, costituiti da corpi litoidi di dimensione di alcuni metri cubi, potrebbero staccarsi da un momento all’altro dal versante sia singolarmente che a piccoli gruppi, fino addirittura causare la mobilizzazione complessiva di decine o centinaia di metri cubi di roccia". 

Alla luce di quanto osservato, si è immediatamente provveduto, in una prima fase, a commissionare la progettazione dell’intervento ad uno studio multidisciplinare che ha esperienza nella predisposizione di interventi similari a livello europeo e anche a seguito del rilievo geo-meccanico avvenuto in parete, è emerso uno scenario con gradi di criticità differenziabili di un pericolo immediato ed imminente. Si è quindi stilato un fitto cronoprogramma dei lavori che partiranno con l’abbattimento controllato con utilizzo di esplosivi del volume roccioso decametrico maggiormente instabile, mediante ovviamente il supporto di un esperto per l’utilizzo di esplosivi. Successivamente si procederà al disgaggio e pulizia del versante a seguito della “volata” con esplosivi ed al taglio di piante, arbusti, rimozione di piccoli volumi rocciosi instabili e trasporto a discarica del materiale disgaggiato. Seguiranno gli interventi di rafforzamento corticale direttamente in parete in corrispondenza delle aree oggetto di demolizione. 


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