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Attualità venerdì 30 luglio 2021 ore 11:59

A Bibbiena 'Il banchetto dei Tarlati'

Cena medievale in piazza della Resistenza, per l'occasione riservata ai soli commensali, nell'ambito dell'edizione estiva del Carnevale Storico



BIBBIENA — Bibbiena torna a colorarsi per il Carnevale Storico in edizione estiva, uno dei più antichi della penisola, dopo lo stop imposto dalla pandemia. Ripartendo dall'enorme successo riscosso nel 2019, viene riproposto 'Il banchetto dei Tarlati', in programma sabato 31 luglio e domenica 1 agosto nei giardini di piazza della Resistenza, che per l'occasione saranno accessibili ai soli commensali.

L’evento consiste in una cena medievale con piatti elaborati insieme al noto gastrosofo Alex Revelli Sorini, nell’intento di calare i partecipanti nei sapori e nello spirito dell’epoca, mantenendo però il buongusto odierno. Il tutto condito da stornelli, musiche e spettacoli di giullaria medievale, al centro del banchetto, mentre tra una scena e l’altra il pubblico si gode la prelibatezza dei piatti e del vino rosso. Con l’uso di stoviglie e posate dell’epoca, i commensali torneranno al 1337, quando la potente famiglia dei Tarlati era signora di Bibbiena, tant’è che a tavola siederanno anche il Conte Tarlati e la sua sposa. I posti sono limitati, vengono raccolte le prenotazioni al numero 333/4812206 del Presidente Alessandro Giovannini

Presenti all’evento anche Cecco e l’immancabile Mea, interpretata da Noemi Gangi. La cena, fin dall’ingresso ai giardini, sarà scandita da momenti di vita dell’epoca, come il rito del lavamani. Niente è lasciato al caso, l’evento è frutto di una continua ricerca sugli usi e costumi medievali, compiuta da anni dall’associazione Carnevale Storico di Bibbiena. L’intrattenimento è invece frutto della collaborazione con numerose associazioni del Casentino e con la Combriccola dei Lillipuziani.

Ma non finisce qui. Visto il successo della “Ludo-Mea”, che il 21 luglio ha visto la partecipazione di ben 52 bambini, sabato pomeriggio in piazza Tarlati i piccoli potranno di nuovo sfidarsi con i giochi di una volta, fatti di legno, corda e ferro. Poi dalle 17.30 alle 19.00 si terranno gli spettacoli degli spadaccini e della Combriccola dei Lillipuziani. La domenica ritorna immancabile la disfida del tiro del Carraccio, in cui i “fondaccini” (ossia i popolani) cercheranno di riportare l’ambita pala nel rione del Fondaccio, dopo la vittoria dei “piazzolini” (i nobili) nel 2019.

“Nell'Italia del XIV secolo – spiega Revelli nei suoi 'Taccuini Gastrosofici' - c'erano tutte le migliori premesse per una rinascita 'gastronomica'. Gli eruditi ripresero a studiare i vecchi libri di cucina come quelli di Apicio, che generazioni di monaci avevano pazientemente ricopiato, mentre si recuperavano le ricette e i metodi di cottura dell'antica Roma con un gran piacere della sperimentazione. I cuochi, poi, iniziarono a imitare la cucina araba seguendo le indicazioni dei loro signori, che avevano conosciuto l'ospitalità orientale a Damasco o ad Alessandria. Tuttavia, alla radice della rinascita gastronomica italiana c'era pur sempre il medesimo, smisurato appetito che aveva caratterizzato i ricchi del Medioevo”.


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