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Attualità lunedì 13 giugno 2016 ore 15:18

Arrivano nuovi migranti

Ai 28 migranti già ospitati nel territorio comunale si aggiungeranno altre quattro persone che saranno collocate in una struttura di Terrossola



BIBBIENA — Sarà un’estate calda, almeno sul fronte dei migranti, ci dicono dall’Europa. Il Comune di Bibbiena che sull’emergenza ha già fatto passi significativi, punta sulla qualità della gestione del flusso e su buone pratiche di integrazione.

Questo perché ai 28 migranti già ospitati nel territorio comunale, a breve si aggiungeranno altre quattro persone che saranno collocate – in accordo con la Diocesi – in una struttura nel borgo di Terrossola.

I migranti arrivati nel territorio sono seguiti da tre realtà del territorio ossia Taoma, Associazione del Bangladesh, Arci e Alberto del Pane.

Grazie all’assidua collaborazione e al coordinamento con l’amministrazione, si stanno attivando per tutti, dei percorsi per un impegno lavorativo a favore delle comunità come la cura e la pulizia delle aree verdi, pulizia caditoie, pulizia marciapiedi, allargando il tutto anche ai borghi e alle case sparse. Un progetto mirato riguarda anche il parco del Centro Sociale di Bibbiena Stazione, in attesa della grande opera di riqualificazione che verrà a breve attuata dall’amministrazione.

L'assessore Caporali commenta: “Bibbiena ha fatto da sempre la sua parte, non si è mai tirata indietro. Pertanto chiediamo, da un lato che tutti i comuni della Toscana facciano altrettanto e soprattutto che la Prefettura comprenda le ragioni di chi, come noi, si è speso fin dall’inizio perché un’emergenza come quella che siamo vivendo a livello europeo, diventasse un’opportunità di scambio, confronto e dedizione per un vero processo di integrazione sociale. La parola d’ordine per noi rimane infatti questa: integrazione e non business. A livello economico il comune non ha spesa alcuna per queste persone, ma senz’altro il lavoro di coordinamento e di continuo scambio di informazioni e idee con le associazioni dell’accoglienza è enorme. Creare agglomerati numerosi nei nostri centri e lasciarli a se stessi è qualcosa che può diventare molto pericoloso. Un modello Bibbiena? Modello forse no, visto che ogni realtà cerchi di adeguarsi al suo contesto sociale; piuttosto la definirei una ricetta che sta funzionando e della quale andiamo fieri”.


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