Attualità sabato 05 dicembre 2020 ore 10:52
Taglio boschivo "tutele per lavoratori e famiglie"

Mozione della Lista Civica Avanti Insieme inviata al Governatore Giani per chiedere un alleggerimento burocratico
BIBBIENA — Mozione per il taglio boschivo a favore delle aziende del territorio e nella direzione di un alleggerimento burocratico inviata al Presidente della Regione Toscana. A promuoverla il Gruppo consiliare, Lista Civica Avanti Insieme, in particolari i consiglieri Daniele Bronchi e Concetta Fusco.
Il concetto fondamentale attorno al quale ruota l'atto è la difficoltà che attualmente riscontrano le imprese del settore. Spiega Bronchi: “sono previste ben cinque autorizzazioni necessarie al taglio boschivo, oltre a quella regionale. In questo modo i tempi diventano lunghissimi e le aziende dal 15 settembre dovranno attendere almeno ulteriori 60/90 giorni, con un aumento dei costi stimato in circa 700-1000 euro. In un periodo come questo la cosa rischia di mettere a terra queste aziende e questi lavoratori”.
Già Coldiretti Toscana e Anci Toscana si sono schierate contro il provvedimento.
Ed aggiunge: "il rischio più grande che corriamo è quello dello spopolamento ulteriore di alcune aree”. Il Consiglio comunale, quindi, si è espresso nella direzione sollecitata dalla Lista Civica per ridurre i contenuti ed i tempi richiesti per l’autorizzazione, in modo da salvaguardare la stagione in corso e tutelare le imprese.
I numeri parlano chiaro: in Toscana la superficie boschiva ricopre il 47% del territorio, per un totale di circa 1 milione e 200mila ettari, mentre il settore conta un numero di imprese che sfiora le 13mila unità ed i 40mila addetti.
“Credo di conoscere i boschi
Casentinesi palmo a palmo, camminandoci dentro. Non mi piacciono gli alberi tagliati e non taglio
alberi. Ma non accetto che si faccia disinformazione - conclude Bronchi. - Ogni
albero ogni anno si accresce in diametro e in altezza. Ci sono almeno 3 milioni
di alberi nei boschi Casentinesi.
Sommando
l'anello di ogni anno e l'incremento in altezza per 3 milioni viene fuori 10milia metri cubi, cioè 70mila quintali, di questo incremento ne viene prelevato annualmente meno del 50%. Il
70% di questi boschi è su area privata, per le quali i cittadini avranno pure la
libertà di disporre delle proprie proprietà come meglio credono, nel rispetto
della legge naturalmente. Fare selvicoltura, cioè coltivare boschi, in
Casentino è un mestiere antico come l'uomo e non prendiamo lezioni da nessuno”.
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