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Attualità lunedì 26 settembre 2022 ore 15:40

Festa Saggia e rete dei castanicoltori in vetrina

Casentino e Pratomagno tra i protagonisti Terra Madre Salone del Gusto l'evento internazionale di Slow Food



CASENTINO — Casentino e Pratomagno in vetrina a Terra Madre Salone del Gusto, l’evento internazionale targato Slow Food in programma a Torino fino a lunedì 26 settembre.

Due gli appuntamenti dedicati a questi territori: il progetto “Festa Saggia” e la testimonianza della rete dei castanicoltori e il Consorzio Farina di Castagne del Pratomagno e del Casentino.

"Festa Saggia", feste delle comunità e delle buone pratiche, è un progetto per riscoprire la dimensione autentica della festa, il valore dell'accoglienza di un territorio e la salvaguardia della biodiversità locali proposto dall'EcoMuseo nel 2008, ed è inserito anche tra le progettualità di Oltreterra, sostenuto dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinese e da Slow Food Toscana. Dal Casentino e dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, una costellazione di iniziative accomunate da tre principi guida: attenzione al patrimonio culturale locale, qualità di prodotti e gastronomia, rispetto dei valori ecologico-ambientali, con l’obiettivo della salvaguardia dell'ambiente e la proposta di prodotti e piatti a filiera corta pensate come rilancio delle micro-economie locali di qualità. Dopo gli interventi di Andrea Rossi per l’Ecomuseo del Casentino, del presidente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna Luca Santini e del responsabile Slow Food Toscana

Gianrico Fabbri, è stata proposta una degustazione del tortello di patate alla lastra, antica tradizione culinaria, del crostino di grani antichi e marmellata di fichi e miele di castagno, accompagnati dal vino Valle Chiusa e Cornina.

Scendendo verso sud in direzione Valdarno arriviamo sul Pratomagno per il racconto dei castanicoltori della zona e la descrizione della farina di castagne, unica e particolare nella tecnica di produzione: che prevede un’ulteriore fase di tostatura rispetto al modo classico. Un procedimento che conferisce alla farina un gusto che la caratterizza rispetto a tutte le altre. Ma la presentazione è stata anche l’occasione per esortare le istituzioni a varare una politica ad hoc per la tutela della castanicoltura in questa zona che si inserisca nelle politiche di tutela delle foreste. Perché, hanno ricordato i relatori, un euro investito a monte fa risparmiare molto di più a valle, ed è quindi necessario prevedere servizi ecosistemici a monte attraverso un progetto agricolo di riqualificazione gestioni delle foreste. Dopo gli interventi di Viviano Venturi, presidente Consorzio Farina di Castagne del Pratomagno, di Andrea Giovannuzzi, direttore Consorzio Farina di Castagne del Pratomagno si è tenuta una degustazione del prodotto.


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