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Attualità mercoledì 30 novembre 2016 ore 18:01

Via al progetto Aree Interne

Una strategia per contrastare l'abbandono e avviare lo sviluppo del Casentino e della Valtiberina



CASENTINO — Una serie di azioni per ridurre i livelli di abbandono della popolazione residente, creare le condizioni che possano favorire e sostenere lo sviluppo economico locale, stimolare occupazione e redditi facendo leva su una delle componenti fondanti e primarie dell'identità del territorio: i boschi, le foreste e i sistemi rurali. E' questo l'asse portante della strategia per i Comuni delle aree interne del Casentino e della Valtiberina che la giunta regionale ha varato nei giorni scorsi e che sarà definita nel Protocollo d'intesa che sarà firmato nei prossimi giorni.

Il protocollo darà il via libera all'attuazione sul territorio di interventi per un'offerta di servizi a garanzia dei diritti di cittadinanza.

La strategia messa in campo, dal titolo evocativo "Toscana d'Appennino, i monti dello spirito", pone l'attenzione su questioni cruciali, emerse dall'ampio dibattito e confronto con i soggetti rappresentativi a livello locale: la necessità di contrastare le dinamiche di abbandono delle popolazioni residenti, sostenendo le condizioni per poter continuare a vivere nelle valli del Casentino e della Valtiberina, creare nuova occupazione e dare una prospettiva di sviluppo alle giovani generazioni, affinché possano restare nell'area a costruire il loro futuro e quello del territorio.

La Regione metterà a disposizione oltre 3,5 milioni di euro di fondi europei, a cui si affiancheranno altrettante risorse di fondi nazionali che, insieme a quelle messe a disposizione dai soggetti locali, porteranno sul territorio quasi 10,5 milioni di euro nei prossimi 7 anni.

Un contributo importante per la realizzazione di interventi nei settori dei servizi di cura, sia domiciliari che semiresidenziali, dei servizi educativi per l'infanzia, di misure a sostegno dello sviluppo attività boschive, a favore dell'agricoltura incluso il settore dell'agricoltura sociale, e al tempo stesso, potenziando i servizi di supporto all'attività turistica, ivi compresi i servizi di mobilità di rete debole flessibile.


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