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giovedì 28 marzo 2024

RACCONTI E RIMEDI — il Blog di Ciro Vestita

Ciro Vestita

Medico fitoterapeuta, è docente in Nutrizione umana e fitoterapia all'Università di Pisa. È consulente per Rai Uno per i programmi "Porta a Porta", "Linea Verde", "Buongiorno Benessere"e "Uno Mattina." Tra i suoi libri: "La farmacia e la dispensa del buon Dio."

Tordi e cinghiali, Joe Frazier e Cassius Clay

di Ciro Vestita - mercoledì 02 marzo 2022 ore 07:30

Otto marzo 1971 al Madison Square Garden the “Fight of century”,ovvero la battaglia del secolo, il match epico in cui Joe Frazier mandò al tappeto Cassius Clay togliendoli il titolo mondiale.

Prima che fisico lo scontro fu verbale; Clay nei suoi logorroici discorsi con cui intimidiva gli avversari definì Frazier un coniglio in cerca di gloria ,gloria che mai avrebbe ottenuto visto che lui sovrastava Joe in fisicità (era 10 cm più alto)e tecnica.

La risposta di Frazier fu lapidaria: sono un coniglio che si e' già scontrato con un cinghiale di 120 kg.

Si riferiva il pugile ad un episodio della sua infanzia quando fu investito da un enorme cinghiale che gli procuro' la frattura del braccio sinistro. Non c'erano ospedali per i neri in quegli anni, il braccio di Frazier rimase anchilosato ma per assurdo quel braccio scagliò contro i suoi rivali il terribile gancio sinistro con cui atterrò Mohamed Ali. Figuriamoci che gancio sarebbe stato se nella sua vita non si fosse presentato il cinghiale.

Questi animali, selvatici e violenti, erano spesso l'unica risorsa alimentare per i neri del tempo. I bianchi infatti disdegnavamo questa carne preferendo agnelli e maialini.

Al giorno d'oggi i cinghiali sono ritornati prepotentemente di “moda”, essi infatti si sono urbanizzati prediligendo la spazzatura che abbonda ovunque piuttosto che la dura vita dei boschi.

Le varietà presenti in Italia non sono di grossa stazza come nel Sud Carolina ,sono più piccoli e con carne più pregiata.

Ma ahimè gli appassionati di questi banchetti devono stare attenti a facili attacchi di gotta; il cinghiale infatti ha una muscolatura pazzesca e quindi i livelli di uricemia per gli abituè salgono in maniera preoccupante. E questo discorso vale per tutta la cacciagione: un tordo che vola per migliaia di chilometri ha una muscolatura potente che poi, in noi ghiottoni, si traduce in uricemia. 

Meglio, credetemi, un piatto di pasta e fagioli.

Ciro Vestita

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