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Attualità venerdì 23 dicembre 2016 ore 17:43

Gli alberi di Natale sono casentinesi

Secondo Coldiretti Arezzo le famiglie aretine hanno scelto l'albero di Natale naturale per celebrare le feste abbandonando quelli di plastica



CASENTINO — "E' un dato importante, ed è fondamentale promuovere sempre più la diffusione dell'albero coltivato, quale elemento cardine della tradizione natalizia, e diffondere la conoscenza del territorio casentinese quale zona di produzione vocata. L'albero naturale concilia perfettamente il rispetto della tradizione con quello dell'ambiente e del nostro territorio, a differenza delle piante importate dall'estero". Sono parole di Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, a commento del positivo, crescente utilizzo dell'albero di Natale naturale nelle case degli aretini: quello del terzo millennio è leggero, più piccolo di quelli di una volta, maneggevole e trasportabile, ma soprattutto naturale, insomma un bella pianta da portare in famiglia.

"La scelta di alberi - spiega Elena Bertini, produttrice del Casentino, che è il principale distretto toscano del settore - indica anche una maggiore attenzione degli aretini alla sopravvivenza della pianta oltre il periodo natalizio, in quanto questa è più facile da curare e da ricollocare in un balcone o in una terrazza. E ci tengo davvero a spiegare bene che – insiste la Bertini, che nella sua azienda produce abete rosso, kosteriana, e normandiana – per gli alberi di Natale non avviene alcuna spoliazione dei boschi: i nostri abeti sono piante coltivate appositamente, frutto del lavoro in vivai ad alta specializzazione".

Gli ettari interessati alla coltivazione degli abeti in Casentino sono circa 150 e Marco Agnoloni, anche lui produttore casentinese, spiega che "le finalità principali di questo tipo di coltivazione sono quelle di tutelare una coltivazione tipica della nostra vallata e delle nostre aree di montagna, caratterizzate da un profilo ecologico di rilievo e da valorizzare attraverso la pubblicizzazione del nostro marchio e dei metodi di coltivazione". "Abbiamo come obiettivo anche quello - insiste Agnoloni - di promuovere la diffusione dell'albero di Natale coltivato, quale elemento cardine della tradizione natalizia, e diffondere la conoscenza del territorio casentinese quale zona di produzione vocata".


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