Attualità sabato 05 dicembre 2015 ore 10:30
Tutti uniti per lo sviluppo del Pratomagno

Casentino e Valdarno uniti per progetti di sviluppo. L'incontro della settimana scorsa a Raggiolo sancisce un’alleanza per questa montagna
ORTIGNANO-RAGGIOLO — Una ventina di soggetti, fra Enti e Associazioni, si sono incontrati a
Raggiolo con l’intento di promuovere, far vivere, costruire un futuro
migliore per il Pratomagno, come montagna che congiunge i due versanti e
non come crinale di divisione fra realtà differenti e separate.
“E’ stato un incontro molto partecipato e costruttivo” – dice il
presidente dell’Associazione La Brigata di Raggiolo, fra i promotori ed
artefici dell’iniziativa. “La presenza dei Sindaci, dei presidenti di
entrambe le Unioni di Comuni Montani, il ruolo dinamico e continuo
dell’Ecomuseo, la concretezza delle Associazioni presenti, lasciano ben
sperare che questo incontro sia stato l’inizio di un cammino comune che
ci porti a raggiungere importanti risultati in futuro”.
Già da tempo si parla di unire “l’altra montagna” sotto l’egida di
progetti condivisi fra Casentino e Valdarno. La spinta decisiva nacque
un paio di anni fa in occasione del grande restauro della Croce del
Pratomagno, ed è stata ribadita poi negli eventi legati alla memoria del
trasvolatore australiano Bert Hinkler.
E' nata così la volontà di confrontarsi tra istituzioni e Associazioni
di volontariato operanti nel territorio, per uno scambio di esperienze,
prospettive ed idee, ma anche per lavorare concretamente alla
promozione di progetti con l’obiettivo di incrementare le presenze
turistiche. E’ stato già stabilito un nuovo incontro ai primi di
gennaio, questa volta a Loro Ciuffenna, per parlare di un programma
congiunto di iniziative per il 2016, ma anche di prospettive e problemi
di questo territorio.
Un esempio di quello che serve? E’ impensabile attrarre turisti senza una adeguata copertura della rete Internet. Fra i punti di forza invece, forse nessuno ci ha pensato, ma su 5 comuni della provincia aretina che sono nei “Borghi più belli d’Italia”, ben 4 si trovano nel Pratomagno. Bisogna dunque ripartire da qui, sfruttando l’atmosfera positiva che si è creata perché la Carta del Pratomagno non sia solo una dichiarazione di intenti ma si traduca in iniziative concrete per il bene di questa terra e di chi la abita.
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