Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 20:49 METEO:BIBBIENA13°25°  QuiNews.net
Qui News casentino, Cronaca, Sport, Notizie Locali casentino
sabato 13 settembre 2025

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

Le Pax imperiali e Tianxia (prima parte)

di Adolfo Santoro - sabato 13 settembre 2025 ore 06:30

Gli imperi si sono succeduti per imporre una pace basata sulla paura o sul terrore.

La Pax Romana è un lungo periodo di pace e stabilità che ha caratterizzato l'Impero Romano, che va dall’ascesa di Augusto, avvenuta il 27 avanti Cristo, alla morte di Marco Aurelio, avvenuta il 180 dopo Cristo. Questo periodo fu permesso grazie alla superiorità militare dell'esercito romano, che impose la propria pace e stabilità sulle regioni sottomesse: l’Impero raggiunse la sua massima estensione territoriale e conobbe un notevole sviluppo economico, culturale e urbanistico, promuovendo la diffusione della lingua, delle leggi e delle tradizioni romane.

Un secondo periodo storico di pace imperiale fu la Pax Britannica, che avvenne dopo la sconfitta di Napoleone nel 1815 fino allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914: la pace non fu intenzionalmente imposta dall’Impero Britannico, ma non c’erano antagonisti in grado di impensierire gli interessi britannici!

Al termine della seconda guerra mondiale iniziò la Pax Americana: gli USA, in cambio di ingenti risorse economiche destinate alla ricostruzione dell’Europa devastata dalla guerra, si imposero come potenza di riferimento verso i Paesi europei che nell’arco della loro storia avevano sempre governato in una logica competitiva e di guerra. L’apice di questa pax è stato il periodo unipolare che va dalla caduta dell’Unione Sovietica alla metà del primo decennio di questo secolo. Il sistema, basato sulla difesa del libero commercio e dei confini nazionali, intendeva garantire la prosperità in base all’esportazione della democrazia. Gli USA, oltre a trarre vantaggio dalla situazione, ne erano anche i garanti grazie a una posizione militarmente ed economicamente dominante. Ma la conseguenza oscura della Pax americana è stata la strutturazione di due forme di Stati collegati alla centralità dell’impero USA: lo Stato-neo-coloniale e lo Stato-satellite. Lo Stato-neo-coloniale, come Israele, è una pura emanazione dell’Impero e, nella sua forma estrema del colonialismo di insediamento, agisce in prima persona il genocidio provvedendo così all’espansione dell’Impero attraverso l’appropriazione di territori: comunità di coloni sostituiscono gradualmente la popolazione preesistente controllando e sfruttando le risorse del territorio e traendo profitto da esse. Lo Stato-satellite, come l’Italia, invece, partecipa indirettamente all’espansione dell’Impero e ai genocidi attraverso una sudditanza culturale che annulla l’autonomia critica dei suoi sudditi, ridotti a uomo-massa, che ripete pappagallescamente i pregiudizi forniti dal sistema dei media imperialistici.

L’idillio del vassallaggio con gli Stati-satelliti è stato interrotto dalla Pax Trumpiana, che è il rovescio dispotico della medaglia della faccia dritta dell’imperialismo buono: il bullismo dei ricatti commerciali e dei dazi propagandano una pace imposta con una diplomazia tra i massimi capi di Stato. Ma il bullo, oltre a moltiplicare i fronti di guerra, è stato sconfitto miseramente dal suo nemico, individuato nella Cina. Il fallimento delle trattative di pace ha riconfermato così l’efficacia della deterrenza della Pax Atomica, mentre l’odio, sparso nel mondo, sta riattivando la minaccia delle guerre USA contro gli Stati minori non-alleati, come il Venezuela, ha promosso attacchi contro i presunti alleati, come il Qatar, e, soprattutto, sta favorendo le guerre civili nei singoli Paesi del blocco occidentale, come sembra presagire anche l’omicidio di Charles Kirk, vittima della sua propaganda pro-armi. La filosofia di Trump, col beneplacito di Dio, sta trasformando il mondo, con la ricchezza in sempre meno mani, in una bomba ad orologeria o, a scelta, in una bomba atomica. La forza dei miti nella strutturazione delle Pax è dimostrata dal fatto che l Pax Americana/Trumpiana è fondata sull’epopea della scoperta dell’America, sul genocidio dei nativi, sul colonialismo d’insediamento nel West e sulla predazione dei territori.

Il caos causato da Trump ha favorito l’emergere la Pax di Xi Jinping, che, a sua volta, si fonda su una cultura che ha miti ben più antica di quelli occidentali: è la cultura di Confucio, è il costrutto, ancora più antico di Tianxia.

Nell’undicesimo secolo avanti Cristo, all’epoca cinese degli Stati Combattenti, il piccolo clan degli Zhou del nord-ovest della Cina, alla guida di un’ampia coalizione, rovesciò il regno degli Shang e assunse il governo della ricca pianura sul tratto inferiore del Fiume Giallo: era la terra del centro, Zhongguo, da cui il nome di Cina, il Paese del centro. Poiché erano una piccola popolazione al comando di un vasto territorio, gli Zhou scelsero di basare il proprio potere, differentemente dai loro predecessori, non sulla supremazia militare, ma sulla capacità diplomatica, e architettarono un sistema di cooperazione a lungo termine con gli altri Stati, il Tianxia, che significa tutto ciò che è sotto il cielo. La visione Tianxia percepisce la Cina come il centro del mondo: dal 221 avanti Cristo al 1911 il Celeste Impero, come amava chiamarsi, era il mondo intero ed al di là dei suoi confini c’erano i barbari verso i quali l’Impero funzionava come il vortice capace di attrarre, integrare e armonizzare i popoli e le loro culture. L’imperatore, il Figlio del Cielo, non era solo un sovrano, ma il tramite tra Cielo e Terra, il garante sulla terra dell’armonia tra il mondo umano e quello della natura. I popoli confinanti assumevano spontaneamente i valori dell’Impero e facevano parte del sistema dei tributi: in cambio del gentile cambiamento conseguente all’educazione fornita da una cultura superiore potevano entrare a far parte della struttura politica dell’Impero e potevano rendere omaggio all’imperatore portandogli i doni più preziosi che la propria civiltà era in grado di produrre.

Confucio, che visse tra il 551 e il 479 avanti Cristo, e i suoi discepoli raffinarono Tianxia come principio guida per l’armonia sociale. Confucio venerava, in particolare, il Duca di Zhou, che gli appariva in sogno e che divenne il modello di ogni umana virtù, in particolare nella sfera politica; al Duca veniva attribuita la scrittura dell’I-Ching e la codificazione della musica eseguita durante le cerimonie. Nel Datong, la Grande Armonia di Confucio, il mondo governato dai saggi sovrani raggiunge un alto grado di fiducia e sicurezza, un mondo pacifico in cui sono completamente inutili le strategie di competitività: Nel percorso lungo la Via Maestra, tutto sotto il Cielo appartiene a tutti, si sceglie il saggio e il capace…si insegna la fiducia e si coltiva l’accordo, perciò l’uomo non ritiene cari solo i propri cari e figli solo i propri figli e questo fa si che i vecchi abbiano una fine dignitosa, i forti un giusto utilizzo, i bambini una crescita corretta e gli orfani, le vedove, i derelitti e i disabili abbiano i dovuti mezzi per nutrirsi, gli uomini un ruolo, le donne un riparo…così non dando più spazio ad astuzie e complotti non ci saranno più furti, saccheggi, disordini e crimini: ecco tutto questo viene detto Grande Armonia. (fine prima parte)

Adolfo Santoro

Articoli dal Blog “Disincantato” di Adolfo Santoro