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giovedì 12 dicembre 2024

RACCOLTE & PAESAGGI — il Blog di Marco Celati

Marco Celati

MARCO CELATI vive e lavora in Valdera. Ama scrivere e dipingere e si definisce così: “Non sono un poeta, ma solo uno che scrive poesie. Non sono nemmeno uno scrittore, ma solo uno che scrive”.

Quaresima

di Marco Celati - venerdì 05 aprile 2019 ore 07:45

Occorre affidarsi. Accogliere il tempo favorevole. Percorrere il cammino della penitenza, tra gioia e sacrificio, attraversando il deserto della nostra vita, nel deserto del mondo. L’ho sentito dire in Chiesa. Tempo di Quaresima, di tentazioni di Cristo. Satana nel deserto: se sei figlio di Dio trasforma questa pietra in pane. In verità, in verità ti dico: non di solo pane vive l’uomo. Liturgia di esorcismi e unzioni di battezzandi dai demoni e dal male.

Affidarsi a chi? A Dio? All’amore? Alla carità degli uomini? A se stessi? Non saprei dire. C’è Dio? Esistono ancora sulla terra uomini caritatevoli? Basto a me stesso oppure sono l’ombra di chi sono stato o avrei potuto essere? E anche l’amore non sempre riesce. Spesso è un esperimento sbagliato e fallito. Solo a volte si incontra e si ha la fortuna di riconoscerlo, anche se sfugge come la felicità, l’orizzonte e la vita.

I miei insegnamenti sono stati laici, ma non impartiti o appresi, né sono stati di sprone o consolazione per nessuno. E nessuno li ha seguiti. Nemmeno dei miei cari. Sono rimasto solo davanti al nulla con pochi scampoli di umanità e una fede senza divinità, né bandiere. Ho tentato di essere il mio fato, spento il fuoco sacro, cacciato la vestale, bestemmiato gli dei, ma nessuno domina o inganna il destino. Si rimane così, come tanti fessi, frastornati dalla vita, sconfitti. Commossi da un tramonto e una sera, da una luna storta e un cielo stellato. Portati come nubi dal vento che muove i pensieri. Pessimi esempi, non grandi persone, esposti alle tentazioni, facili all’ira e alle cadute. Solo figli dell’uomo che nemmeno sempre rimedia a se stesso, poche volte si salva. La vita strappa le migliori intenzioni per precipitarle nel bisogno e nell’occorrenza. Mentre il mondo è pieno di persone sole che non sanno chi e cosa volere e nemmeno hanno provato, nel corso della vita, a prepararsela una vita decente, con qualcuno che ti riempia gli occhi e ti voglia bene. E con cui sia bello il ritorno e il focolare.

Incontro gente per strada che mi conosceva o credeva di conoscermi e mi chiede un aiuto, una misericordia, il progetto da condividere di un nuovo futuro e il mio cruccio è non potere, non sapere nemmeno una risposta da dare. E sono ormai padri e madri, inoltrati negli anni, hanno figli, combattono con ciò che resta del destino, della salute, della vita e dell’amore degli uomini. Della vista e visione del mondo. E del loro bisogno e dolore. Siamo venuti al mondo che prometteva progresso e solidarietà e si vive nel tempo che agita crisi e insicurezza.

Tuttavia sono stato perfino felice. E seppure la vita è stata tempestosa, mi è piaciuto far passare quel tempo. E poi sia quello che sia. Se c’è dato vivere ancora in qualche modo, in qualche modo ancora amare, chi può dirlo al momento?

Pontedera, 10 Marzo 2019

Marco Celati

Articoli dal Blog “Raccolte & Paesaggi” di Marco Celati